Quella di oggi, con ogni probabilità, sarà l’ultima volta che l’Arcivescovo D’Ambrosio festeggerà con la comunità leccese il suo Anniversario di sacerdozio, il cinquantaduesimo.
Il 19 luglio del 1965, infatti, nella chiesa madre di Peschici, suo paese natale, riceveva l’Ordine sacro dall’arcivescovo Andrea Cesarano.
I primi passi da novello sacerdote li ha compiuti nel seminario diocesano di Manfredonia come educatore e come docente di Lettere nel ginnasio vescovile. Qui ha operato fino alla nomina a parroco di San Leonardo a San Giovanni Rotondo (1970), dove è rimasto fino alla elezione a vescovo di Termoli-Larino, nel Molise, resa pubblica il 14 dicembre 1989.
Qui ha avuto inizio un servizio episcopale che mons. D’Ambrosio ha vissuto in quattro diocesi diverse: a Termoli per dieci anni, poi a Foggia-Bovino dal 1999 al 2003, quando è stato trasferito nella Chiesa di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo e, per volontà di San Giovanni Paolo II, nominato pure delegato della Santa Sede per il santuario e le opere di San Pio da Pietrelcina. Il 16 aprile del 2009, infine, l’annuncio del suo trasferimento alla sede metropolitana di Lecce, nella quale è stato accolto il successivo 4 luglio.
L’arcivescovo ha deciso di vivere la ricorrenza di quest’anno in modo nuovo e originale. Oggi, infatti, a partire dalle 11, accoglierà i genitori dei sacerdoti della diocesi. “Desidero incontrare - ha scritto in una comunicazione inviata al clero leccese -, per chi ha ancora la fortuna di averli, i vostri papà e le vostre mamme per un momento di preghiera e di dialogo con loro. Dopo li avrò ospiti a tavola con me”.
In serata, in cattedrale, alle 19, presiederà la concelebrazione eucaristica di ringraziamento con tutti i sacerdoti della diocesi: “Sarò contento - ha scritto nell’invito al clero - di avervi accanto per poter innalzare il rendimento di grazie per il dono ricevuto e con voi condiviso in questi ultimi otto anni del mio ministero in questa Santa Chiesa di Lecce”.
Durante l’omelia - di cui si offre qualche anticipazione - D’Ambrosio, dopo aver espresso i sentimenti di gratitudine al Signore per i 52 anni di ministero sacerdotale (di cui 27 da vescovo), farà cenno al futuro che lo attende dopo aver lasciato la diocesi di Lecce: “Ora sto per tornare a ‘Nazareth’, al nascondimento. Il Signore mi ha voluto come luce sul candelabro. Ora finalmente si spegneranno i riflettori”. E ancora: “Sarò sulla santa montagna - scrive l’Arcivescovo - con le braccia alzate anche per voi. Si dilateranno il tempo e lo spazio della mia preghiera e della mia intercessione. La mia sarà una preghiera abitata dai vostri volti, raccontata con i vostri nomi”.
Con ogni probabilità, al termine della messa, saranno rese pubbliche le nomine per i nuovi incarichi dei sacerdoti della diocesi in vista dell’inizio del nuovo anno pastorale.