Tre giorni permeati di musica e cultura per il “Sud Est Indipendente”

Da oggi, venerdì 28 a domenica 30 luglio 2017, l’Ostello del Sole di San Cataldo di Lecce ospita l'undicesima edizione del Sud Est Indipendente.

Il festival, ideato e organizzato dalla Cooperativa CoolClub, con la direzione artistica di Cesare Liaci, oltre a tre serate in musica con le esibizioni di alcune tra le più interessanti realtà della giovane scena rock e cantautorale pugliese ed italiana (Canova, Colombre, Giorgio Poi, Handlogic, Inude, I Misteri del Sonno, Maffei!, Buckingum Palace, Uro, Montana, Buckwise), la prima assoluta dell'incontro tra La Municipàl e La Giovane Orchestra del Salento diretta da Claudio Prima e le selezioni del Tropical Party con Dj Vadim, accoglierà presentazioni di libri (con i recenti romanzi di Omar Di Monopoli, Simona Toma e Ilaria Macchia), una mostra, un laboratorio per i più piccoli a cura di Fermenti Lattici, l'installazione dell'artista Paolo Ferrante, il workshop (dal 15 al 27 luglio) Artbit - MuSei che suonano! ideato da Swapmuseum con il dj, musicista e produttore Populous e una serie di attività dedicate all'accessibilità realizzate dall'associazione Poiesis. Le serate prenderanno il via alle 20.30 con l'aperitivo letterario e proseguiranno dalle 22 con i concerti e i dj set. L'ingresso è libero sino alle 22.30. A seguire il costo del biglietto sarà di 5 euro. Il Festival - vincitore del bando S'illumina, sostenuto dal Ministero dei Beni Culturali e dalla Siae - è organizzato con il patrocinio del Comune di Lecce e del Distretto Produttivo Puglia Creativa e in collaborazione con Fermenti Lattici, Poiesis, Swap Museum, La Rivolta Records, Discographia Clandestina, Sum, Km97, Manigold, Birrificio B94 e Bar 84.

La tre giorni in riva al mare prenderà il via oggi alle 20.30 con la presentazione di Nella perfida terra di Dio” di Omar Di Monopoli, uscito poche settimane fa per Adelphi. Questo nuovo romanzo conferma pienamente il talento dello scrittore salentino – e va oltre. Qui infatti, per raccontare una vicenda gremita di eventi e personaggi ricorre a una lingua ancora più efficace, più densa e sinuosa che nei romanzi precedenti, riuscendo a congegnare con abilità fenomenale sequenze forti, grottesche e truculente in un magistrale impasto di dialetto e italiano letterario – sino a farla diventare, questa lingua, la vera protagonista del libro. A seguire spazio alla musica con il trio Uro, Montana, nuovo percorso artistico del cantautore Maurizio Lorio, e il progetto indie/pop Buckwise. Subito dopo sul palco I Misteri del Sonno, band rock prodotta dall'etichetta salentina Rivolta Records. Gli Inude sono, invece, un trio elettronico nato nel 2014 e formato da Giacomo Greco, Flavio Paglialunga e Francesco Bove che presenteranno, tra gli altri, i brani dell'EP “Love is in the Eyes of the Animals”. Infine, Handlogic, progetto fiorentino di alternative pop/electronica, un piccolo miracolo tra le produzioni indipendenti italiane, per maturità e creatività.

Domani, sabato 29 luglio, la seconda serata del festival ospiterà Ilaria Macchia, sceneggiatrice tra gli altri di Non è un paese per giovani diretto da Giovanni Veronesi, che ha esordito in libreria con Ho visto un uomo a pezzi (Mondadori), composto da sette storie che raccontano altrettanti momenti della vita di Irene. Figlia, amante, mamma, compagna, sorella, ma soprattutto donna che percorre la sua esistenza un episodio dopo l’altro. La serata proseguirà subito dopo con due interessanti giovani progetti pugliesi Buckingum Palace e Maffei! e si concluderà con un tris dedicato alla nuova musica italiana: i milanesi Canova, all'esordio discografico con “Avete ragione tutti”, che propongono un “pop italiano indipendente che chiede unicamente di essere cantato”; Colombre, con il nuovo Pulviscolo, progetto che inaugura l’esperienza da solista di Giovanni Imparato – già voce, chitarra e autore dei brani della band indie-pop Chewingum e co-produttore del disco Sassi di Maria Antonietta; Giorgio Poi, all'esordio discografico con Fa Niente, un album di canzoni d’amore personali, malinconiche e psichedeliche; nove brani in cui le parole accompagnano l’ascoltatore in un immaginario privato, abitato da melodie fluttuanti e dirompenti. In chiusura le selezioni del Tropical Party con la partecipazione di Dj Vadim, icona del beatmaking europeo dagli anni '90.

Domenica 30 luglio, l'ultimo giorno del festival, si aprirà con la scrittrice Simona Toma e il suo recente romanzo "Da domani mi alzo presto". Autrice anche di romanzi per adulti e di libri per bambini e per ragazzi, è nata a Lecce nel 1976. Lavora in regia e produzione per il cinema, la televisione e il teatro. Dalle 22 il festival ospiterà l'anteprima del progetto originale, nato per il Sud Est Indipendente grazie alla collaborazione tra la Giovane Orchestra del Salento e La Municipàl, gruppo pop d'autore di Carmine Tundo (chitarra e voce) e Isabella Tundo (piano e voce). Dopo le prove nell'ex Casello ferroviario Km97 gestito dall'associazione Sum, sul palco saranno proposti alcuni brani del disco d'esordio della band, "Le nostre guerre perdute" (La Rivolta Records) e alcuni inediti arrangiati per l'occasione con l'Orchestra. Si tratta di un originale gruppo di circa 50 giovani musicisti salentini guidati da Claudio Prima ed Emanuele Coluccia. La musica della Giovane Orchestra è energica e originale, mescola in maniera ardita generi musicali diversi (reggae, rock, classica, popolare) e rappresenta il talento generato in questi anni dal fermento musicale che il Salento ha vissuto.

Nei giorni del festival l'Ostello ospiterà anche l'opera ironica "Erebo – una installazione estiva" di Paolo Ferrante. Una ricerca sul linguaggio pubblicitario adottato alla fine del Novecento per i prodotti di massa. Il concept alla base dell'intervento ha l'ambizione sdoganare il falso mito idilliaco che è stato creato attorno agli anni '80 e '90 e restituirgli la crudezza e il senso di realtà tramite un'operazione ironica. Verranno quindi mostrati degli improbabili prodotti commerciali che rappresentano alcune delle tragedie o eventi significativi accaduti in quel periodo storico. "Erebo" è il logo universale di una serie di prodotti immaginari: l'anno scorso è stato il nome di una finta rivista per famiglie che alterava la rivista storica “Epoca” trasformandola in una fanzine psichedelico-esistenzialista, mentre quest'anno è una marca di gelati macabri che si rifanno al logo storico della Algida.

Ilaria Bracciale

Redattrice

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(Henri Bergson)

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