Un morte violentissima, epilogo di un'ennesima lite coniugale, consumatasi ieri, 16 luglio 2018, in un'abitazione alla periferia del paese. Sin da subito, infatti, i maggiori sospetti si sarebbero concentrati proprio sul marito della donna, il quale, dopo una breve fuga, è stato fermato dai Carabinieri e portato in caserma, con l'accusa di omicidio volontario. L'uomo, M.S., 77 anni, dopo aver accoltellato la donna, sua moglie da quasi trent'anni, non udente come lui, si è recato presso la caserma, e qui avrebbe lasciato un biglietto in cui indirizzava gli stessi Carabinieri a recarsi in casa loro, in via Papadia, dove giaceva la moglie con la “gola tagliata”, salvo poi fuggire ed essere rintracciato poco dopo nei pressi della stazione ferroviaria. Pare che il rapporto tra i due non fosse idilliaco, tanto che la vittima, impiegata da anni all'Ufficio Postale del paese, aveva da tempo manifestato la volontà di separarsi da quell'uomo, del quale aveva confessato ad amici intimi di aver paura, chiedendo aiuto ad un avvocato.

Sul luogo del delitto, che presto si è riempito di curiosi, amici e vicini di casa, sono intervenuti il medico legale Tortorella e il Pubblico Ministero di turno, Mastroianni, oltre che i Carabinieri di Trepuzzi, Campi Salentina e del Nucleo Investigativo di Lecce, a cui ora sono affidate le indagini. Il figlio dei due, 28 anni, militare dell'Esercito in servizio a Rimini, è stato subito informato dell'accaduto ed è già in viaggio per il Salento. La comunità di Trepuzzi è sconvolta dal fatto di sangue avvenuto ieri, così come la famiglia e gli amici di Teresa, increduli di fronte alla sua morte, che per molti poteva essere evitata, se solo la donna avesse denunciato ai Carabinieri o ai Servizi Sociali il suo disagio, le sue preoccupazioni e la sua paura di morire ammazzata.