Oggi, venerdì 22 novembre 2019, alle ore 18.30, presso l’Oratorio Giovanni Paolo II a Trepuzzi si svolgerà la presentazione di “Salone, salotto, salottino”, il nuovo romanzo della scrittrice Annalisa Bari, edito da Edizioni Esperidi.
Porge il saluto don Alessandro Scevola, parroco della Parrocchia S. Famiglia, dialogherà con l’autrice Teresa Romano libraia nell’anima e docente presso l’Istituto “Calasanzio Cultura e Formazione”. Sarà presente l’editore Claudio Martino. L’evento è inserito nella rassegna “I Venerdì del’Oratorio” organizzata e promossa Dall’Oratorio Giovanni Paolo II di Trepuzzi.
Il libro racconta “la storia di un paesello del sud: di quelli col centro storico imbiancato di calce, case basse a terrazza e pochi palazzi signorili, con le strade di chianche, i vicoli, le curti, la piazza, la chiesa, il municipio, la scuola elementare, la farmacia e le botteghe artigiane. Tutt’intorno vigne, ulivi, pascoli e grano, case coloniche, muretti a secco e fichidindia”. Annalisa Bari introduce così il romanzo “Salone, salotto, salottino”, creando subito la scena su cui si muovono tre generazioni di una grande famiglia borghese strampalata, di quelle che, nella seconda metà del 1900, abitavano i palazzi signorili e facevano di tutto per apparire normali e perbene, districandosi tra retaggi del passato e mutamenti del presente. Tra i suoi componenti Veronica, presenza scomoda per la sua oscura nascita, in apparenza docile, fondamentalmente ribelle. É lei che narra la sua personale vicenda dall’infanzia, idealizzata nel ricordo, fino alla maturità consapevolmente accettata, attraverso i turbamenti dell’adolescenza e la scoperta della bellezza del vivere, nella costante ricerca della propria identità e di una madre che non ha mai conosciuta. Una protagonista forte e indomita, razionale e istintiva ad un tempo, generosa e manipolatrice, sorprendente nell’escogitare soluzioni, nel volgere ogni situazione a proprio favore, ma anche nell’analizzare lucidamente la propria e l’altrui condotta. Un romanzo di costume e di formazione dunque, dove diverse sono le situazioni rese con tono ironico che stempera la diffusa malinconia di fondo, e dove l’efficacia dei termini dialettali bene si presta a vivacizzare la fluidità di un linguaggio accurato. Intorno ai personaggi principali, i pittoreschi abitanti di Landrano coi loro ritmi lenti, gli affanni quotidiani, e la speranza di vedere realizzati nei figli i propri sogni negati, radicati in un agglomerato suggestivo dove possono convivere pettegolezzi e solidarietà, religiosità e blasfemia, rassegnazione e voglia di riscatto. Come un lungometraggio che, partendo dagli anni Cinquanta per arrivare al Duemila, fa scorrere immagini di vita in continua evoluzione, “Salone, salotto, salottino” evoca nel lettore le emozioni di un periodo della nostra storia particolarmente mutevole e dinamico, vissuto con ottimismo e certezze che lasciano in fondo all’anima un malcelato rimpianto.
L’autrice Annalisa Bari è laureata in lettere moderne, presso l’Università degli Studi di Lecce, con una Tesi in Storia dell’Arte, ha insegnato Italiano e Storia negli Istituti Superiori dal 1969 al 1999. Ha pubblicato: “Non c’erano le mimose”, 2001 (Del Grifo, Lecce), “Diamanti e ciliegie”, 2003 (Del Grifo, Lecce); “Il quarto sacramento”, 2005 (Del Grifo, Lecce); “I mercanti dell’anima” 2008 (Giulio Perrone, Roma); “Séparé” 2009 (Giuseppe Laterza, Bari); “Legami di sangue” 2011 (Giuseppe Laterza, Bari); “Coccarde rosse” 2012 (Bompiani); “Solo allora cadranno le stelle” 2014 (Besa, Lecce). Per il “Nuovo Quotidiano di Lecce”: “Racconti per un anno”, 2006. Per la rivista “Gusto di Puglia” ha curato la rubrica: “Orizzonte verde”, 2008-2009.