Giuseppe Taurino, Sindaco di Trepuzzi e Presidente dell'Unione dei Comuni del Nord Salento, risponde in merito alla possibilità di un esito positivo del progetto di fusione tra Campi Salentina, Trepuzzi e Squinzano, e pare che anche Novoli voglia accodarsi all'iniziativa.
A margine di un convegno, che si è tenuto giovedì scorso presso la sala "Don Pietro Serio" di Campi Salentina, concernente la presentazione dello studio di fattibilità della fusione, al quale hanno partecipato attivamente Luigi Mele, Presidente del Comitato Insieme - Fusione di Acquarica e Presicce, Vincenzo Serratì, coordinatore del comitato "Comitato Unico Terenzano", Giuseppe Taurino, Giovanni Marra, Sindaco di Squinzano, Alfredo Fina, Sindaco di Campi Salentina, lo stesso Taurino manifesta cauto ottimismo e traccia i benefici che deriverebbero da questa fusione.
Perché il progetto di fusione dovrebbe concretizzarsi con esito favorevole, secondo lei?
“Tante ragioni. Non credo più nelle piccole municipalità, non penso che gli sforzi finanziari che i singoli comuni sostengono per mantenere inalterati i servizi siano sufficienti per garantire un livello di standard qualitativi buoni. La fusione dei comuni consente di avere maggiori risorse, di avere una programmazione di più ampio respiro, di poter guardare ad una competizione con la Città di Lecce e con le altre città del Salento da una posizione di privilegio, consentirebbe di dotare ad un bacino di utenza di oltre cinquantamila abitanti una propria marina. Sono tutti vantaggi che determinerebbero una capacità di sviluppo di gran lunga superiore a quella garantita dalla singola municipalità”.
La Presidenza dell'Unione dei Comuni del Nord Salento, organismo terzo rispetto al progetto di fusione dei comuni, com'è orientato in merito all'associazione di tre dei suoi comuni più importanti?
“Io sono Sindaco e Presidente dell'Unione, chiaramente ne abbiamo discusso all'interno dell'Unione. Ho rispetto per il lavoro delle altre amministrazioni, l'Amministrazione comunale di Campi Salentina si è appena insediata, anche quella di Novoli, che, per bocca del Sindaco, ha manifestato una volontà di associarsi al progetto di fusione dei Comuni, è giusto che si abbia tempo per valutare. Nel frattempo, dobbiamo creare un clima di consapevolezza all'interno dei nostri comuni intorno al tema della fusione”.
Ritiene che vi sia un modo di operare collaborativo da parte delle amministrazioni coinvolte?
“C'è una collaborazione molto forte tra le tre amministrazioni, non a caso sono gli stessi comuni che si spesero per la nascita dell'Unione dei Comuni del Nord Salento. L'Unione ha dato parecchi benefici ai nostri comuni, come i programmi sulla rigenerazione urbana, la pista ciclabile, lo sviluppo della cultura, il cinema, il teatro. Sono iniziative che abbiamo assunto come Unione dei Comuni, penso anche all'efficienza energetica, che hanno dato buoni risultati. C'è una volontà di collaborare e di andare avanti”.
Come può un movimento promotore di una fusione tra comuni superare il "fattore identità"?
“Il fattore identità è senz'altro importante, tuttavia dobbiamo cercare di guardare oltre, dobbiamo osservare i dati e i dati ci dicono che ci sono dei problemi che possono essere risolti solo se uniamo le forze e cerchiamo una risoluzione sinergica. Il calo demografico, il riordino delle spese e la riduzione dei debiti sono solo alcuni dei punti importanti. L'identità non sarà certo cancellata, abbiamo una forte vocazione culturale per il nostro territorio ed anche un'ottima memoria storica”.
La fusione potrebbe accentuare le distanze tra Amministrazioni e cittadini, in quanto un potenziale Comune di oltre cinquantamila abitanti avrebbe una macchina amministrativa più complessa?
“Assolutamente no, alcuni processi verrebbero semplificati. Avendo un certo numero di abitanti, si potrebbe avere personale tecnico-amministrativo e dirigenziale altamente qualificato e adeguato a questa nuova sfida, si potrebbe avere un'immediata riorganizzazione dei servizi e di un riordino dei costi. Sono opportunità a vantaggio della comunità. Le istituzioni vogliono avvicinarsi ai cittadini”.
Bande a Sud, Città del Libro, Premio "Città della Musica", potrebbero assumere una consolidata dimensione nazionale e internazionale dopo questa fusione?
“La vocazione culturale del nostro territorio è molto forte, abbiamo manifestazioni ed eventi a carattere nazionale e internazionale, unire le forze potrebbe soltanto amplificare ulteriormente la nostra potenza di fuoco in ambito culturale”.
La possibile concorrenza con Lecce è la cifra significativa dell'obiettivo fusione oppure una mera eventualità?
“Utilizzo questo termine per far notare un dato oggettivo ed importante, la diminuzione della popolazione nei nostri comuni è forte. C'è stato un impoverimento demografico, segnato dalla crisi e dalla fuga verso la Città o verso comuni più virtuosi. Questa è una competizione positiva, siamo competitivi e allo stesso tempo complementari con la Città di Lecce. Penso alla necessità di lavorare in sintonia con la Città di Lecce, ho rivolto un appello anche al Sindaco di Lecce e all'Amministrazione per gli interventi a difesa della costa o per il piano di bacino per il trasporto pubblico locale. Ci si confronta sul piano di richieste diverse, ma allo stesso tempo complementari. Il turista viene a vedere le bellezze di Lecce e dei comuni circostanti, dunque amerà visitare anche le campagne salentine, le sue marine, le sue masserie fortificate, tutto questo patrimonio appartiene ai comuni del Nord Salento ed è giusto che si integri con il Comune di Lecce”.