Il carcere, oltre ad essere strumento ed istituto penitenziario, può assumere spesso una funzione educativa importante, permettendo al detenuto di raggiungere traguardi e risultati apprezzabili
e meritevoli di attenzione, come ad esempio laurearsi per la quarta volta in Editoria, informazione e comunicazione, con la tesi dal titolo "Gli abissi di una pena a partire da Primo Levi". Lui è Giuseppe Perrone, 56 anni, di Trepuzzi, da quasi 30 anni in carcere perché accusato di essere legato alla Sacra Corona Unita e di essere l'autore di un omicidio avvenuto a Casalabate nel 1992. Dell'omicidio il 56enne si sarebbe sempre ritenuto non responsabile.
Perrone, fratello di Tonio Perrone, anche lui condannato all'ergastolo, che aveva ispirato il film "Fine Pena Mai", si è laureato, dopo aver ottenuto un permesso speciale, all'Università di "Tor Vergata", con il relatore prof. Fabio Pierangeli, proprio nel giorno dedicato alla memoria della strage di Capaci.
Una storia che merita di essere raccontata per il forte potere educativo ed edificante capace di trasmettere, in grado di far riflettere su quanto in una vita spezzata e compromessa si possa sempre realizzare qualcosa di buono.