"Le emozioni vanno a scuola - Il superamento degli stereotipi di genere attraverso le emozioni"

a cura della 17 Maggio 2022

Questa mattina, martedì 17 maggio 2022, dopo due anni di pausa a causa dell'emergenza sanitaria, sono riprese le iniziative legate al progetto "Le emozioni vanno a scuola -

Il superamento degli stereotipi di genere attraverso le emozioni". Il progetto, voluto fortemente dalla Presidente del Consiglio Comunale di Trepuzzi, Annamaria Capodieci, e promosso dalla Commissione Cittadina per le Pari Opportunità, proseguirà con altri tre incontri.

“È necessario partire dalla Scuola - ha affermato la Presidente Annamaria Capodieci - per educare al rispetto, alla solidarietà e alla tolleranza, per contrastare la violenza contro le donne, il bullismo, l'omofobia e ogni forma di discriminazione”.

Durante l’incontro in programma quest’oggi, nella classi seconde della Scuola Primaria del Polo 1 di Trepuzzi, sono intervenute le psicologhe Francesca Libetta e Simona Trevisi, coinvolgendo gli alunni e le alunne in attività interattive.

"La parola emozione deriva dal latino ex-moveo che vuol dire scacciare, allontanare, letteralmente muovere da dentro verso fuori. L’emozione è, dunque, una risposta dell’organismo a situazioni specifiche che si manifesta attraverso una breve esperienza, comprendente anche delle modificazioni fisiologiche in base a determinati stimoli; ( es. aumento del battito cardiaco).
Questo vuol dire che senza le emozioni la vita sarebbe molto più breve in quanto ogni emozione prepara ad agire, aumenta il nostro stato di attenzione, mobilita energie, risorse e motiva il nostro organismo.

“Le emozioni hanno essenzialmente la funzione di discriminare, rintracciare e selezionare scopi e obiettivi, cose che valgono, cose che hanno per noi più importanza di altre, cose che contano, assumendo per noi salienza e orientando la mappa di valore”.  (Da Veca, “Dell’incertezza: tre meditazioni filosofiche”, cit., Feltrinelli Editore, 1997, p.302).


La qualità della vita di ogni persona è influenzata dal modo con cui egli apprende, fin dai primi anni di vita, ad affrontare le proprie emozioni: se prevalgono reazioni emotive disturbate queste finiranno per caratterizzare ogni situazione in cui la persona si viene a trovare, influenzando in modo decisivo comportamenti, scelte e vissuti relazionali.
Nella cultura occidentale prevale lo stereotipo che emozioni come rabbia, paura e tristezza siano negative e che, dunque, sarebbe meglio reprimerle perché dannose per la salute. Altrettanto fondamentali nel processo di interpretazione delle emozioni, sono una serie di stereotipi di matrice culturale. Tra gli altri si distinguono i luoghi comuni legati al genere.
Ad occuparsene è stata, tra le altre, anche una recente ricerca condotta presso l’UCLA, Università di Glasgow. Lo studio ha spiegato come le nostre rappresentazioni mentali ci incanalino nell’esprimere le emozioni. Mentre gli uomini le manifestano nella forma di atteggiamenti e comportamenti di rabbia, le donne, invece, dovrebbero essere tristi.
Nell’immaginario collettivo non è mai dato il contrario, ossia gli uomini tristi e le donne aggressive. Secondo Elena Gianini Belotti, autrice dell’opera Dalla parte delle bambine, è noto come per gli uomini sia disdicevole esprimere le proprie emozioni in pubblico, per non essere tacciati di indebita debolezza o fragilità. Di contro, una donna che piange o ride tra la gente non desta nessun tipo di reazione perché rientra nello stereotipo della donna emotiva, isterica ed incapace di controllare i propri sentimenti ed umori".

Sulla base delle premesse sopra accennate, il progetto, promosso dalla Commissione per le Pari Opportunità del Comune di Trepuzzi, si presenta come un vero e proprio programma di alfabetizzazione emotiva, che inizia con l’ABC delle emozioni di base, si sviluppa attraverso l’analisi di un linguaggio espressivo, volto a superare gli stereotipi di genere, e si conclude con attività capaci di aumentare la qualità degli stati emotivi positivi, con l'obiettivo di creare un’educazione emotiva volta al superamento degli stereotipi di genere attraverso attività che consentano di riconoscere e gestire gli stati emotivi.

Tutte le attività si svilupperanno secondo modalità di coinvolgimento attivo dei soggetti, poiché verranno proposte esperienze basate sul gioco creativo. Pertanto verranno utilizzati strumenti che stimoleranno il dialogo in classe quali: brainstorming, circle time, schede individuali, lavori in piccolo gruppo e role-playing.

Redazione

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