Risalirebbe al febbraio del 2015, un furto messo a segno, presumibilmente, da A.S.D.A., 25 enne di Surbo, in casa di una trans di nazionalità sudamericana, a Lecce.
Il ragazzo, che stando a quanto detto dalla vittima, non avrebbe agito da solo, si introdusse nell'abitazione con l'intenzione di portarsi via un bel bottino; qui, insieme ad alcuni complici, avrebbe tappato la bocca della vittima, minacciandola con un tirapugni di un urlare, prima di andare via con tre telefonini e un totale di circa ottocento euro. Secondo le indagini dei Carabinieri, poi, a questo 'colpo', se ne sarebbe aggiunto un altro, datato sempre 2015, questa volta in casa di due trans di nazionalità rumena, dal quale, sempre con intimidazioni pesanti e minacce di morte, sarebbe riuscito a portare via, anche qui, quasi ottocento euro, telefoni cellulari e un orologio. Adesso, a distanza di quasi tre anni, è arrivata la sentenza a carico del 25enne surbino, che avrebbe patteggiato la condanna a quattro anni e quattro mesi di reclusione con l'accusa di rapina aggravata in concorso; i suoi complici non sarebbero ancora stati rintracciati.