La mattina di giovedì scorso, infatti, la scoperta fatta è stata alquanto triste: il bambinello di cartapesta che la notte di lunedì 24 è stato adagiato tra le statue di Maria e Giuseppe, è stato rubato da uno o più individui che, trovando la Chiesa aperta, nella tarda mattinata di giovedì, vi si sarebbero introdotti all’interno per compiere il vile gesto, condannato dai cittadini e dallo stesso don Nicola, che avrebbe immediatamente presentato regolare denuncia presso la locale stazione dei Carabinieri. Un gesto che si ripete a distanza di quasi tre anni, se si pensi che il 29 dicembre del 2015 un'altra statua del bambinello è stata rubata, sempre nelle stesse modalità e dallo stesso luogo.

Ma i furti nei luoghi sacri non finiscono qui; un altro episodio si è verificato in questi giorni anche nel Santuario dell’Annunziata di Squinzano, più volte preso di mira dai malviventi anche in passato, come dimostra il furto di un dipinto di grande valore storico con l’immagine dell’Apparizione della Madonna, di due tele raffiguranti l’Adorazione dei Magi e l’Adorazione dei Pastori, di una piccola statua del Bambin Gesù posta tra le braccia di Sant’Antonio da Padova e di altre suppellettili sacre. Adesso, invece, sarebbe stato rubato un Crocefisso in cartapesta antichissimo risalente a quasi quattro secoli fa, situato sul pulpito della Chiesa, una piattaforma rialzata situata in prossimità dell’altare. Il furto sembrerebbe essere avvenuto in pieno giorno, dal momento che la Chiesa è dotata di un sistema di allarme che però non si sarebbe attivato, segno, questo, che il o i malviventi, avrebbero agito quando l’edificio era aperto.