Non si è fatta attendere la risposta della minoranza alle parole del Presidente del Consiglio Comunale di Squinzano, Mino Solazzo, che in mattinata aveva duramente criticato il comportamento di uno dei consiglieri d’opposizione, accusandolo di “parlare troppo ora che non può più agire”.
Quasi immediata, quindi, la reazione del gruppo ‘Squinzano Viva’, che attraverso le parole dell’ex vice sindaco Andrea Pulli e dell’ex assessore Vincenzo Vespucci, vuole dire la sua e far valere le proprie ragioni.
“Essere Presidente del Consiglio impone cautela e responsabilità, giacché è un ruolo terzo di tutela e garanzia dell’intero Consiglio Comunale” - esordisce Pulli. “Allora male fa il Presidente Solazzo a lanciare accuse, parlando di questioni sulle quali lo stesso Solazzo ha sempre taciuto come faceva già nella passata amministrazione e come fa ora dopo il salto nell’amministrazione Marra. Peraltro Solazzo, per malafede o per mancanza di memoria, dimentica i numerosi progetti realizzati con noi nella passata amministrazione, quando occupava i banchi della maggioranza, dimentica i progetti finanziati e messi in cantiere. Progetti di cui oggi lui, insieme alla nuova maggioranza, si prende i meriti, come nel caso della ristrutturazione dell’ex mercato coperto del quartiere Madonna di Fatima, dell’ex soprintendenza della guardia di finanza di Casalabate, della scuola De Amicis, del problema degli allagamenti e, infine, quello della rigenerazione urbana che si è deciso di dirottare su due opere che nulla hanno a che fare con la rigenerazione. Non è attaccando a testa bassa, senza rispetto del ruolo ricoperto, che si cancellano i disastri di 7 mesi di amministrazione (stop al progetto di rifacimento del manto stradale; chiusura del centro diurno per persone con disabilità; chiusura della scuola Sant’Elia; soppressione del Presepe vivente; sperpero di ulteriori risorse per opere che per la nostra città oggi non sono priorità, solo a titolo di esempio)”. “Mi sorprende dunque, e non poco- incalza il consigliere Pulli- che oggi Solazzo manifesti la sua verve sui giornali. Bene farebbe ad impegnarla altrove, per esempio a capire o far capire che quando si parla di rigenerazione urbana si parla di riqualificazione di spazi urbani, di quartieri periferici, di marine. Il finanziamento di 1.100.000 euro poteva essere impiegato per più progetti (bastano 200mila euro secondo l’ufficio tecnico del comune di Squinzano per rimettere a posto il Palazzetto) ma forse Solazzo e i suoi erano a corto di idee. Auguro, infine, a Solazzo, con il nuovo anno, di riuscire a caratterizzare la sua esperienza politica per idee e progetti utili per la nostra città e la nostra marina, visto che sino ad oggi la sua funzione è stata solo quella di uno sterile presenzialismo”.
A queste parole, fanno eco quelle del consigliere di minoranza Vincenzo Vespucci, che dichiara: “Le esternazioni del presidente non fanno altro che confermare quanto lo stesso sia incoerente e bugiardo. Quanto afferma detto da chi fino ad un anno e mezzo fa faceva parte dell’attuale minoranza fa veramente sorridere ma nello stesso tempo indigna perfino chi come me è restio alla polemica spicciola fine a stessa. Non posso accettare moralismi e insegnamenti da un questuante della politica che sin dal primo giorno della sua elezione nella lista Squinzano Viva non ha fatto altro che chiedere deleghe, incarichi e candidature solo e soltanto per vanagloria, per usare un suo termine, senza mai fare una concreta proposta amministrativa”.
“Incoerente e bugiardo perché fino a qualche tempo fa giurava sulle cose più care che mai avrebbe fatto parte di una compagine politica che annoverava fra le sue fila Claudio ed Annarita Taurino. Oggi ci governa assieme, loro malgrado. Incoerente perché il ruolo che gli è stato assegnato dall’attuale maggioranza, in parte già pentita di averlo fatto proprio per il suo eccessivo apparire, imporrebbe più garbo e rispetto per l’intera assise comunale e non solo per una parte, ma siccome l’ unico faro che guida il suo agire è il suo tornaconto, non mi meraviglio affatto del suo comportamento, convinto come sono che sarà la sua stessa maggioranza, dove siedono ben altre persone che potrebbero, loro sì, parlare per la loro storia, a calmargli i bollori. Ai posteri l’ardua sentenza” - conclude Vespucci.