Due anni di pausa forzata a causa della pandemia, per chi crede nell’arte aggregante del teatro, sono troppo lunghi. Così è apparso non solo a me, ma anche al mio gruppo di ragazzi dai 6 ai 13 anni,
questo estenuante periodo che ci ha tenuti lontani dalle scene, dalle storie belle da raccontare, sempre dense di significati, dai preziosi classici da riscoprire. Il nostro laboratorio teatrale per i piccoli, attivo a Squinzano e paesi limitrofi da 13 anni ormai, crede sempre fermamente nell’artigianato inclusivo di quella che è una delle arti più antiche e del tutto in antitesi con l’imperativo del distanziamento sociale imposto da un virus dilagante. Tanto triste e mortificante è stato mettere il nostro collaudato progetto teatrale in stand by, quanto intenso è ora l’entusiasmo di ricominciare, di rimettersi in gioco e cercare nuove sfide, nuove storie che accorcino le distanze tra scena e pubblico.
Si riparte allora con Molière, l’inventore della comicità moderna e si riscopre e si riadatta per i ragazzi che lo interpreteranno, il suo “Malato immaginario” del XVII secolo, ma attuale più che mai. Una commedia dagli intrecci esilaranti con un protagonista, l’ipocondriaco Argante, che ha caratteristiche comportamentali incredibilmente moderne. Un ricco uomo, profondamente solo ed inadeguato, come ci siamo sentiti tutti noi in questo periodo che ci ha travolti nell’isolamento sociale. Anche lui perso nella marea di contraddittorie prescrizioni mediche, informazioni altalenanti e dubbie verità.
Il personaggio scritto ed interpretato da Moliere ha più paura di vivere che di morire, si chiude nel suo egoistico mondo fatto di purghe e terapie assurde, così ottenebrato dalle sue fobie da non saper più distinguere gli affetti veri dalle false lusinghe.
Cerca rifugio in medicamenti arretrati prescritti da dottori decadenti che si esprimono in maniera altisonante in latino e disdegnano ogni criterio scientifico ed ogni progresso.
In questa cianfrusaglia di ciarlatani di cui si circonda per colmare il suo vuoto esistenziale, ruotano anche personaggi autentici e genuini che cercano di ridargli la giusta percezione della realtà.
Molière, grande fustigatore dei suoi tempi fatui, affida la soluzione della vicenda alle donne, personaggi moderni e diretti, alle giovani figlie che si oppongono alle sue aspettative ed alla sua fedele ed irriverente domestica dalla lingua tagliente, che pur servendosi di qualche sotterfugio, trovano la soluzione alla sua proverbiale nevrosi da malato immaginario.
Alla fine sarà l’affetto autentico a trionfare, regalando ad Argante lampi di lucidità per ritrovare la speranza e riconoscere l’inutilità del considerarsi malato ad ogni costo.
In questa commedia ogni personaggio, nel suo gioco delle parti, rispecchia caratteri della nostra società e contribuisce a rendere umana, vera ed attuale la storia di un uomo in cui molti di noi possono riconoscersi.
I bambini del laboratorio teatrale “Ghèfiura”, con impegno e dedizione, porteranno in scena a Squinzano, presso il “Laboratorio urbano” di via Cellino, “Il malato immaginario”, domenica 19 giugno 2022, alle ore 20.30, ingresso gratuito.
I giovanissimi attori ci faranno divertire e riflettere sul messaggio che, essere vivi senza poter esistere alla luce del sole ed in comunità, crea ansia e senso d’inutilità. Il fresco entusiasmo, troppo a lungo sopito, di chi ha pagato il prezzo più alto per il lockdown, ha urgenza di esplodere per ritrovarsi finalmente insieme in una sana vitalità! Vi aspettiamo numerosi.