L’antico dipinto è collocato nel terzo altare della navata destra della chiesa dell’Annunziata, alle spalle della tomba di Maria Manca.
E’ un olio su tela, di cm. 400 X 260 circa, realizzato anteriormente al 1640 da autore ignoto. La sua presenza, infatti, è certificata dalla visita pastorale di mons. Pappacoda di quell’anno.
La scena rappresenta la Presentazione di Maria al Tempio – episodio raccontato nel Libro degli Apòcrifi –con la presenza di diversi personaggi. Al centro del quadro è rappresentato il sommo sacerdote Simeone che veste ricchi abiti da cerimonia nel gesto di accogliere a braccia aperte Maria Bambina. Il suo sguardo rivolto verso la Madonna appare severo e austero. Maria è in ginocchio con le mani al seno con lo sguardo rivolto al sacerdote. Alle spalle di Maria sono rappresentati Anna e Gioacchino anch’essi rappresentati in atto di riverenza. Alle spalle della Madonna, nella parte destra del dipinto, due figure femminili assistono alla scena, una delle due regge tra le mani un cero acceso. A sinistra sono rappresentati due dottori della chiesa con abiti lunghi e sfavillanti che parlano tra loro, probabilmente commentano la scena.
Alla sommità del dipinto, una colomba bianca in volo raffigura lo Spirito Santo tra un tripudio di angioletti in festa che lasciano cadere rose e gigli bianchi, simbolo di purezza e carità.
L’intera scena è illuminata debolmente da una piccola lampada posta al centro della scena.
Salvatore Polito nel suo libro “Squinzano – il catalogo dei beni culturali” evidenzia forti affinità stilistiche del dipinto con quelli che fregiano altri due altari nella stessa chiesa, l’Altare della Purificazione e l’Altare della Visita di Maria ad Elisabetta.
Il dipinto dell’Altare della Presentazione fu oggetto di restauro nel 2013 insieme a quello della Purificazione a cura della restauratrice Francesca Romana Melodia sotto la supervisione dello squinzanese Salvatore Polito e della Soprintendenza ai Beni Artistici di Bari che finanziò i lavori proprio su interessamento del Prof. Polito, nostro concittadino.