Squinzano, 3 rapine in un mese. Gli danno i domiciliari, ma sono finiti i braccialetti elettronici

Aveva fatto molto discutere, suscitando la curiosità e l'ilarità di tanti, la notizia della rapina avvenuta il 13 febbraio scorso, ai danni del supermercato MD, in via Raffaello Sanzio, a Squinzano.

Ilarità perché l'autore della rapina, W.T., 40enne del posto, arrivò nei pressi del minimarket a bordo di un'insolita Apecar azzurrina, un mezzo non del tutto consono e appropriato per fuggire dopo una rapina o, soprattutto, per passare inosservato. Il 40enne, accusato di aver messo a segno anche altre due rapine, sempre armato e con il volto coperto e sempre nel mese di febbraio, una presso il centro scommesse Snai di Squinzano e un'altra al supermercato Eurospin, aveva poi ottenuto, dopo un periodo in carcere, il passaggio ai domiciliari, se non fosse per un problema di ordine burocratico che non ha permesso allo squinzanese di tornare a casa. Già, perché il giudice aveva deciso per i domiciliari, ma con l'obbligo, per l'uomo, di portare il braccialetto elettronico, che segnala ai militari l'eventuale uscita da casa del soggetto che lo indossa. Il problema, però, è sorto quando si è appurato che i braccialetti elettronici non erano più disponibili, considerata l'alta percentuale di detenuti che già lo utilizzano. Una tecnologia introdotta dal 2014 dal decreto svuota-carceri, ma che per essere utilizzata ha bisogno di moltissimi giorni, senza contare l'intervento dei tecnici Telecom che installino la centralina nell'appartamento del detenuto. Tutto tempo che l'uomo dovrà continuare a scontare in carcere.

Ilaria Bracciale

Redattrice

"La comunicazione avviene quando, oltre al messaggio, passa anche un supplemento d’anima."
(Henri Bergson)

© 2020 Associazione TOTEM NORD SALENTO - P.I. 04700300751 • powered by PLUSadv