È stato pubblicato di recente il nuovo libro del dottore squinzanese Salvatore Sisinni, dal titolo "L'Uomo e la sofferenza - Riflessioni di un credente", edito da SetteMuse di Campi Salentina e di cui riportiamo,
di seguito, la prefazione a cura di S.E. Mons Luigi Pezzuto, Arcivescovo-Nunzio Apostolico.
"Più che il titolo della pubblicazione, che sembra essere un’esposizione sul rapporto dell’essere umano con la sofferenza - in verità questione ampiamente sviscerata e presente nel pensiero filosofico universale - attrae l’attenzione il sottotitolo: riflessioni di un credente sul secolare problema della sofferenza umana.
Ora, la notorietà dell’autore nel campo della conoscenza e dello stile di vita propriamente cristiano, identifica già la direzione in cui intende snodarsi il suo approccio al tema in oggetto. Pertanto, l’autorevolezza del credente pone in atto una trasformazione sostanziale del pensiero in testimonianza di vita. Si tratta di un’unica testimonianza, che scaturisce, tuttavia, da una duplice sorgente: l’incontro con l’altrui sofferenza, attraverso l’esercizio della professione di medico psichiatra cristiano, e l’esperienza della sofferenza, non solo fisica ma anche spirituale, ne! suo personale vissuto quotidiano.
Questa felice sintesi di pensiero e di stile di vita è possibile unicamente attraverso un percorso esistenziale profondamente impregnato da quell’importante patrimonio culturale cristiano plurisecolare presente nel nostro Salento e nella nostra Squinzano. Mi riferisco ad un percorso nel quale confluiscono, oltre al senso di identità e di appartenenza ad una comunità ecclesiale diocesana e parrocchiale, anche l’associazionismo, preferibilmente cattolico, nelle sue diverse forme, il valore fede cristiana, qualificante ogni settore del vivere quotidiano: famiglia, scuola, arte, sport, tempo libero, ecc. Mi riferisco ad un percorso caratterizzato, inoltre, dall’influsso benefico di valide ed illuminate guide culturali e spirituali, ecclesiastici e laici, la cui missione è stata quella della prossimità a tutti e ad ognuno, nessuno escluso, in vista dell’edificazione di una comunità sociale ed ecclesiale armonica, nella quale potessero trovare spazio le potenzialità di ogni persona e di ogni fascia sociale, dal più giovane al più avanti negli anni".