La Villa, costruita nel 1913 in stile Liberty e completata quattro anni dopo, ha una superficie di circa 410 m² e si sviluppa su due livelli al centro di un vasto giardino. I lavori di allestimento della nuova biblioteca iniziarono dopo vent’anni dalla chiusura della vecchia sita in Piazza Plebiscito, alla fine del 2003, quando il patrimonio librario contava appena 1159 volumi. Oggi, ne conta circa 30.000, oltre ad una emeroteca (raccolta ordinata di giornali e periodici), ed un fondo antico risalente ai primi dell’800.

Nel 2005 la Biblioteca aderisce al Sistema Bibliotecario Nazionale (SBN) e nel 2006 diviene capofila delle Biblioteche del Nord Salento, arricchendosi di una mediateca con altre 16 postazioni multimediali. Nel luglio 2009 viene intitolata all’editore squinzanese Giovanni Cingolani, nostro concittadino e studioso di storia e tradizioni locali, durante un evento che vide la partecipazione di un ospite d’eccezione: Alessandro Cecchi Paone.

In pochi anni, Villa Cleopazzo diventa cuore della cultura nord salentina, grazie all’organizzazione di rassegne, come le ‘Notti di S. Giovanni’ e ‘Il Settembre Squinzanese’, di eventi e incontri con gli autori, e di momenti di collaborazione con le scuole, in nome della valorizzazione della storia e delle tradizioni del territorio.

Nell’agosto 2017 prende via il Progetto “FacioSpazio- Urban Community Library”, per partecipare al Bando della Regione Puglia ‘Smart-In Community Library’; l’idea è quella di trasformare la Biblioteca da luogo di studio e preservazione del sapere, in uno spazio aperto e fruibile da tutti, dove ognuno si senta a casa, dove tutti possano comunicare e condividere le proprie esperienze, dove ogni cittadino possa sviluppare la propria creatività. A gennaio di un anno fa, il progetto ‘FacioSpazio’ viene finanziato per un importo pari a 1.650.000,00 euro, e il 28 dicembre 2018 è stata effettuata la consegna dei lavori di restauro e l’affidamento dei servizi per le forniture dell’arredo. Oggi, un nuovo grande capitolo sta per essere scritto nella storia della nostra città, al centro della quale c’è ognuno di noi. “Tanta strada è stata fatta, e tanta altra ne rimane ancora da fare”.