Breve, coinciso ed esaustivo lo sfogo di Padre Salvatore Giardina, appartenente all'Ordine dei Frati Minori della Provincia di Lecce, e parroco della Chiesa Santa Maria delle Grazie di Squinzano, che sul suo profilo Facebook ha espresso un personalissimo pensiero circa la richiesta di Matteo Salvini di riaprire le Chiese in occasione della Santa Pasqua.
“Noi stiamo cercando di seguire una direttiva che, ci piaccia o meno, siamo tenuti ad osservare”- dice Padre Salvatore. “C'è chi chiede a gran voce la riapertura delle Chiese per il giorno di Pasqua, ma le Chiese non sono chiuse, chi vuole venire a pregare può venire a farlo. Tutti stiamo soffrendo per questa situazione, sia chi è malato, sia chi non lo è; soffre chiunque debba fare una vita fuori dagli schemi che considera 'normali' e ai quali è abituato”.
“Se qualche politico- continua- vuole cavalcare l'onda della religiosità, facendosi il paladino o mettendosi in mostra quando deve andare al voto, che facesse attenzione! Abbiamo sentito troppi proclami, siamo stanchi. Non si scherza con la vita delle persone, lo dico come uomo, come cristiano, come francescano e soprattutto come cittadino italiano che paga le tasse”.
“Cari politici, non si gioca con i sentimenti delle persone, a maggior ragione quelli religiosi, e né con la loro salute. Voi riuscite comunque a portare a casa lo stipendio, mentre ci sono tantissime persone che in questo periodo non hanno neanche l'essenziale. Allora, prima di fare gli splendidi sui social network, pensate a tutte le persone intubate negli ospedali, ai medici e paramedici che sono confusi, stremati, avviliti”.
“Apparite di meno in televisione, e operate di più! Pensate a come gestire la cosa pubblica, quello è il vostro compito. Alle cose di Dio, ci pensiamo noi, sacerdoti, religiosi e consacrati. La gente ha fame, la gente sta soffrendo anche se non è a letto, le famiglie chiedono cibo e certezze e questo è il vostro compito. Noi vi aiuteremo con la preghiera affinché il Signore possa darvi luce e forza. Ma voi, assolvete i vostri compiti senza pensare alle Chiese aperte o chiuse, a questo ci pensiamo noi. A Dio quel che è di Dio, a Cesare quel che è di Cesare. Ce lo ha detto Gesù, ed è Lui il nostro Maestro”- conclude Padre Salvatore.