Il responsabile, nonché regista, della compagnia e dell'omonima associazione culturale, Salvatore Sozzo, ha tradotto l'opera dell'autore napoletano Gaetano Di Maio in salentino, mantenendo immutata la verve comica e il messaggio universale di giustizia sociale e di amore per la verità, a fronte di pregiudizi e di schemi preordinati. Il risultato è una gradevole rappresentazione in cui i 18 personaggi interpretano ruoli che girano intorno alla vicenda di una ragazza, "la maestrina", rifiutata dalla fascia sedicente nobile del paese e difesa dalla perpetua della parrocchia, paladina della giustizia e dei valori umani. Risalire sul palco dopo decenni e far parte di una compagnia come Thaleia ha rappresentato un'esperienza di indescrivibile bellezza, di arricchimento umano e di servizio nel mettere a disposizione del pubblico quel piccolo talento che Qualcuno ci ha donato. Rimane l'amarezza di non possedere nel nostro paese luoghi idonei per il teatro, privando le numerose compagnie teatrali operanti a Squinzano di spazi per le prove e per le rappresentazioni, nella triste considerazione che la cultura rivesta un ruolo di poco conto nella volontà e tra gli impegni delle istituzioni. Nel frattempo, venite a teatro, qualsiasi sia la sede, non ve ne pentirete.