Ne avevamo dato notizia ieri sui nostri canali di comunicazione, raggiungendo migliaia di utenti come spesso accade quando si raccontano storie che riguardano il mondo degli animali.
La notizia riguardava il lupo rintracciato in strada nella periferia di Campi Salentina nella notte tra venerdì 6 e sabato 7 ottobre dopo essersi scontrato con due auto che percorrevano quel tragitto. E' il conducente, con la ragazza che viaggiava con lui, entrambi di Squinzano, a voler far luce sull'accaduto del quale sono protagonisti, e lo fanno raccontando alla redazione di Totem la dinamica dei fatti.
"La macchina del mio ragazzo è stata la prima a colpire il lupo (seppur a una velocità moderata, in quanto già in fase di frenata). Successivamente è stato colpito da un’altra macchina che procedeva ad alta velocità" - dice la giovane, che continua la sua dichiarazione: "tengo a precisare che nessun lupo è stato abbandonato sul ciglio della strada, anzi, il mio ragazzo ha dovuto fare vari tentativi per chiedere i soccorsi chiamando diversi numeri preposti alle emergenze. Dopo numerose chiamate sono arrivati sul posto i Carabinieri e un’Associazione addetta alla protezione degli animali; hanno subito notato che l’animale non era un cane ma un lupo, e ci hanno quindi comunicato che non avrebbero potuto trasportarlo in quanto non autorizzati. Successivamente è stata contattata la Guardia Forestale, anche in questo caso non c’è stata una risposta".
"Ci hanno addirittura detto di trasportare il lupo con la nostra auto, a nostro rischio e pericolo, ma abbiamo ovviamente rifiutato chiedendo che si trovasse un’altra soluzione - dice ancora la giovane donna - . Il lupo era quasi dato per morto, ma non ce la siamo sentita di andare via in quanto sarebbe stato un gesto vile lasciarlo lì mentre ancora respirava. Infine, dopo circa 2 ore, l’Associazione ha provveduto a chiamare il Gruppo Zoofilo dei volontari che ha trasportato il lupo in clinica. Vorrei precisare, inoltre, che la presenza dei lupi in zona non è un fatto nuovo, e non avere una rete fitta di enti autorizzata al trasporto e alla cura degli stessi è un grande pericolo sia per loro che per tutti noi".