Il dottore Salvatore Sisinni, di Squinzano, neuropsichiatra infantile e autore di numerose opere e volumi, torna a scrivere di una storia d'altri tempi,
"con lo stupore di uno spettatore a teatro ma con il rigore di un regista attento ad ogni dettaglio". Mette, infatti, nero su bianco, nel romanzo "La storia di una maestra di taglio e cucito", la vita di Marianna, ispirandosi alla storia vera di una concittadina, che si emancipa e trova il suo riscatto attraverso il lavoro, "con ago e filo e testa curva per ore su un pezzo di stoffa. Il tessuto di una gonna a pieghe anni '40 che rappresentava il canovaccio su cui imbastire la propria libertà, non senza sacrificio" - si legge nella prefazione del libro a cura di Lella Sisinni. Una storia che esce dalla bic del dottore Sisinni ma che è stata vissuta realmente da Marianna (nome di fantasia) tra stenti, dolore e povertà ma sempre in modo dignitoso, con lo scopo di fungere da stimolo a quanti si trovano in condizioni di difficoltà invitandoli ad affrontare sempre le avversità e a non arrendersi mai, proprio come ha fatto Marianna, che nasce nel periodo della Seconda Guerra Mondiale in una famiglia non molto agiata ma, per i tempi, benestante. Tutto si complica quando il padre, un falegname molto noto in paese, innamorato della Banda e del suo repertorio musicale, finisce sul lastrico perchè "troppo ingenuo e generoso", un carattere che lo porta a fidarsi troppo degli amici dispensando aiuti economici che lo porteranno ad accumulare debiti su debiti che la stessa Marianna si ritroverà costretta a saldare anche dopo molti anni dalla morte del padre, avvenuta in quello stesso periodo a causa di una malattia infettiva contratta in guerra. Lo fa attraverso il suo lavoro e l'arte del taglio e cucito che impara fin da bambina, dedicandosi esclusivamente a questo e senza pensare alle distrazioni, agli amori giovanili o al divertimento. Si dedica anima e corpo al lavoro e all'obiettivo più importante: contribuire economicamente a risollevare le sorti della sua famiglia. Lavora giorno e notte, produce capi, apre una fabbrichetta artigianale, partecipa a mostre ed esposizioni organizzate in paese e non solo, confeziona sempre più abiti, si fa conoscere, trova un posto nel mondo, una posizione, un riconoscimento al tanto dolore e alle sofferenze patite. Nonostante tutto, Marianna ce la fa e lo dice chiaramente: "La vita non è stata buona con me, ma oggi posso dire di avercela fatta, al di là di tutte le privazioni, le umiliazioni, le rinunce, i dolori e i maltrattamenti. L'ago è stata la mia industria, il mio più potente strumento, con il quale mi sono realizzata creando da sola tutto ciò che oggi ho. Tutto questo l'ho fatto con piacere e con tutto l'amore che posso provare, senza mai avere paura perchè, anche se ho perso mio padre a quattro anni, lui non mi ha mai lasciato la mano, proprio come un angelo custode".
Una storia che il dottore Sisinni riporta fedelmente e magistralmente in questo suo nuovo volume alterando varie citazioni di letterati e poeti e che vuole insegnare l'importanza dell'artigianato e degli antichi mestieri dimostrando come a volte, un attrezzo così piccolo come un ago, possa cambiare la vita di tante persone ritrovando, almeno in parte, la serenità negata e riscattandosi da una giovinezza tribolata e faticosa. Il libro sarà presentato alla comunità venerdì 3 maggio 2024, alle ore 19.45, nella Sala-teatro "Elvira Passante" della Parrocchia Maria Regina di Squinzano. Dopo i saluti istituzionali e del parroco Don Vanni Bisconti, introdurrà l'incontro culturale la relatrice Dott.ssa Lella Sisinni; le letture saranno a cura di Cesare Uccella e Luigi Rucco. Allieterà la serata, condotta dal giornalista e scrittore Beppe Longo, il M° Lino Liaci con il suo sassofono. Saranno presenti, inoltre, l'autore e l'editore del romanzo.