Coinvolto in un furto di rubinetti in Trepuzzi, a causa della recidiva reiterata infraquinquennale ritenuta sussistente dai giudici di primo e secondo grado
(e che imporrebbe l'ostatività per qualsiasi reato - nessuna sospensione condizionale della pena o altri benefici), uno squinzanese di 45 anni, F. F., sarebbe dovuto rientrare in carcere. Lo squinzanese, infatti, era stato condannato per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio nel lontano 2001 (per i cui fatti l'uomo espiò la pena di 10 anni tra carcere ed affidamento in prova al servizio sociale).
Il 45enne, però, aveva cambiato totalmente stile di vita e si era reinserito nel suo contesto sociale.
Per tali motivi, l'Avvocato Paolo Spalluto, difensore di F.F., in seguito alla sentenza di appello, ha proposto ricorso in Cassazione chiedendo la rilettura del principio secondo il quale il Giudice di appello ha il potere di sostituirsi, nella valutazione del fatto, al giudice di primo grado, mediante la correzione, l’integrazione e, persino, l’integrale redazione della motivazione.
Inoltre, la difesa ha chiesto (e ottenuto) l’annullamento della recidiva applicando il principio secondo cui, ai fini dell'applicabilità della recidiva, non si deve tener conto di precedenti condanne quando si verifichi l’estinzione di ogni effetto penale conseguente all’esito positivo dell’affidamento in prova al servizio sociale.
Il Procuratore Generale aveva censurato la difesa e aveva chiesto l’inammissibilità totale del ricorso.
La Corte di Cassazione, accogliendo le tesi difensive, ha annullato la sentenza rinviando alla Corte di Appello per rivalutare la posizione dello squinzanese alla luce dell'orientamento indicato dalla Suprema Corte stessa. Ora lo squinzanese non dovrà rientrare in carcere a causa di una recidiva comminata per un vecchissimo reato seguito da un sostanziale ravvedimento.
Una vittoria e un importante precedente giuridico per la funzione rieducativa della pena e per il principio di reinserimento sociale del condannato targata Squinzano per merito dell'Avvocato Paolo Spalluto.