"La follia di Antonio Ligabue". La recensione del libro del dottore Salvatore Sisinni

a cura della 30 Gennaio 2023

Pubblichiamo di seguito l'articolo recensione a cura di Fernando Mazzeo in riferimento al libro del dottore squinzanese Salvatore Sisinni,

"La follia di Antonio Ligabue. Quando si dice che uno non è nato con la camicia".

La vita di un folle è come un romanzo che consuma successi. Ragion per cui, nella numerosa e felice produzione letteraria del Dott. Sisinni, non poteva mancare un’acuta e profonda riflessione sulla vicenda umana e artistica di Antonio Ligabue.
Il libro, arricchito da un’ampia antologia delle sue opere pittoriche, curata da Luigi Maci, è un viaggio nella vita di un uomo, di un pittore, che vive esperienze artistiche ed umane caratterizzate da un profondo disagio esistenziale.
Dopo una breve nota introduttiva sulla psicologia e psicopatologia dell’arte, che dimostra l’indiscussa correlazione tra l’opera e la vita del suo autore, il Dott. Sisinni, attraverso una sorta di album dei ricordi, scandisce i ritmi tormentati della vita di Antonio Ligabue, affronta in maniera critica il binomio genio-follia e ripercorre nel tempo e nello spazio alcune tappe significative del genio infelice, in cui l’espressione potente, altissima e visionaria dell’arte, diventa parte di una umanità colta da una regressione infantile o schizofrenica.
L’elogio di un’artista silenzioso e solitario mosso da un vissuto personale travagliato resistente all’equilibrio, da una passione sincera per la vita e per l’arte, da una incessante ricerca d’affetto e da un’esigenza interiore di essere amato, va oltre il cliché dell’artista folle, eppure geniale.
Nel libro viene affrontata ed esposta in maniera appropriata e significativa l’arte dei cosiddetti outsider, che rileva come un disagio esistenziale, a volte, possa essere l’occasione per constatare non il fallimento, ma un’opportunità per rinnovarsi, per far emergere ragioni più profonde e liberare capacità immaginative e manifestazioni simboliche eccezionali.
In questo rapporto arte-follia emergono frammenti dell’anima di Ligabue, di un artista incapace sì di ristabilire un adeguato equilibrio omeostatico ed ottenere quella specie di appagamento che potrebbe portare tutti i suoi desideri ad uno stadio di riposo.
Le difficoltà di relazione e comunicazione e i profondi disturbi affettivi - sono solo alcuni dei nodi critici rilevanti - mettono in luce l’insufficienza e persino l’incapacità di costruire rapporti significativi, per il sopravvento di tensioni e conflitti dovuti alla progressiva scomparsa di tempi e spazi di comunione, di mancanza di condivisione senza alcuna possibilità di essere amato e di amare.
Le numerose difficoltà vissute e affrontate nella solitudine, i forti squilibri, l’incertezza identitaria, la frammentazione e la disgregazione interiore, sottolineano il dramma di una eccellente mente creativa, accentuato anche dall’inquietante rifiuto da parte della famiglia, che non solo non si prende cura di lui, ma lo abbandona totalmente a se stesso.
Il mondo conflittuale e idilliaco in cui il pittore è immerso e l’impatto traumatico sulla sua vita psicologica, creano una contrapposizione tra il tratto grafico e il colore, espressione di una personalità graffiante, tra il mondo che desiderava, il mondo a cui si sentiva più simile, il mondo che più avvertiva come accogliente e familiare, ovvero, quello dei campi, dei boschi, degli animali, e la sua condizione di individuo intrappolato nel suo sofferto isolamento esistenziale.
Nelle profonde riflessioni del Dott. Sisinni, nelle esaustive note sull’arte di Ligabue di Anna De Donno, nei colori saturi e nelle linee semplici, ma robuste delle belle immagini ordinate per nuclei tematici dal Maestro Luigi Maci, emerge il ritratto di un uomo per il quale l’arte diventa una vera e propria realtà sostitutiva, mezzo di riscatto, possibilità di caricare in un linguaggio dolce, delicato e tragico insieme, alcuni dati inquietanti che interrogano tutta la società.
Gli animali con cui Ligabue si identificava, tanto in quelli domestici, con tranquille scene di vita agreste, quanto in quelli feroci, che nelle loro battaglie furibonde palesano la violenza espressa sulla tela, testimoniano i rapidi cambiamenti di vita riguardo la propria condizione e i sempre più precari equilibri interiori.
Nel suo linguaggio artistico, la paura, la disperazione, la rabbia, il pianto, l’angoscia, l’invocazione, la speranza e gli animali che lottano per la sopravvivenza, sono la rappresentazione di un uomo azzannato e assediato da terrori ancestrali, da un mondo di violenza e di emarginazione che respingeva un folle, sono la personificazione ossessiva di un’energia ruggente che ha saputo regalarci primi piani che ci aggrediscono, catapultandoci nel suo e nostro dramma esistenziale. ​
I numerosi Autoritratti e la ricca produzione artistica rappresentata dalle belve feroci, fa notare il Dott. Sisinni, “raffigurano alla perfezione la sua condizione di vita sofferta per anni, il proprio disagio nel rapportarsi con le altre persone... e sono l’espressione della sua incontentabile voglia di indipendenza, di libertà, di affermazione del mondo”.
La vita e le opere di Ligabue analizzate in relazione alla sua storia psichiatrica, ad una realtà e ad un vissuto caratterizzato da un progressivo isolamento e, soprattutto, le tigri con le fauci spalancate, ci riportano alla mente le urla interiori, una angosciante stretta al cuore simile a quella che si prova di fronte all’urlo di Munch.
Il libro conduce abilmente il lettore per mano, verso i mondi immaginari di un artista isolato, di un eterno bambino con un ramo di sana follia e una fantasia ingenua e tormentata che fa dimenticare la crudezza della lotta.
Ligabue è, dunque, un genio popolare in cui l’istinto, la solitudine, la malattia sociale, la mancanza di amore, l’isolamento, la tensione - tutti ingredienti dell’infelicità - giocano un ruolo di notevole rilievo e, paradossalmente, rappresentano una sorta di forza contro un destino crudele.
In questo viaggio nelle evasioni visive di una lucida nevrosi, la penna irrequieta del Dott. Salvatore Sisinni non viene meno al suo impegno e continua a catturare e coinvolgere tutti coloro che apprezzano e si riconoscono nei suoi scritti.

Redazione

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