"Perchè ha fatto due guerre". Così Delia, protagonista di "C'è ancora domani", discolpa la quotidiana violenza fisica e verbale subita da marito Ivano.
Fortunatamente, Delia, riuscirà a rompere il meccanismo della giustificazione, rivendicando il possesso della propria vita. Per lei 'c'è ancora domani'. Nel nostro oggi, invece, sono oltre cento le vittime di femminicidio in ambito familiare e affettivo. Un dato tristemente in crescita rispetto al 2022.
In nome di una matrice patriarcale, la donna è considerata oggetto di possesso e sottomissione; questa subordinazione la rende agli occhi dell'uomo una figura discriminabile e violabile sino poi a farne una sua vittima quando ella si ribella squilibrandone così il suo potere e controllo. Teresa Di Tondo. Melina Marino, Sara Ruschi, fino a Giulia Cecchettin.
Donne che hanno conosciuto il terrore, le lacrime, i lividi, il silenzio delle tante parole soffocate e la morte, nella loro storia di amore malato. Oriana, Anna, Svetlana, Yana.
E' vero, sì è vero: non è amore un pugno sulla schiena, non è amore un nodo intorno al collo, non è amore uno schiaffo per cena, non è amore un colpo di pistola nel sentire un altro no.
Nel 1993 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ufficializzò il 25 novembre la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Fu una data scelta in memoria delle sorelle Mirabal, stuprate, torturate, strangolate e gettate in un dirupo proprio il 25 novembre (1960), lungo la strada per San Felipe, Puerto Plata, nella Repubblica Domenicana.
Squinzano non dimentica, poi, la sua concittadina Paola Marzo, vittima di femminicidio l'8 agosto 2015 e pensa a quelle compagne, madri, mogli che tra le mura domestiche scandiscono il tempo delle loro giornate tra gli abusi e il dispotismo del proprio uomo. No, Squinzano non dimentica e continuerà a gridare "Basta" a queste vite strappate, alle violazioni e alle umiliazioni a cui mai riusciremo ad abituarci, e lo fa ancora, anche quest'anno, con un programma ricco di eventi che ha il solo scopo di rimarcare il senso di rabbia ed impotenza che accomuna gli uomini civili di fronte a questo triste fenomeno e riaccendere la speranza che qualcosa possa cambiare.