Si è tenuta ieri, sabato 14 maggio 2022, la “Giornata della Legalità“, organizzata dalla Commissione Straordinaria del Comune di Squinzano, in collaborazione con il Liceo Statale “Virgilio Redi”
di Lecce, per il trentennale delle stragi di Capaci e via D’Amelio.
Nell’Aula Magna dell’Istituto squinzanese e in collegamento on line con la sede di Lecce, gli studenti e le studentesse hanno incontrato il Dott. Giovanni Musarò, Sostituto Procuratore della Repubblica presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, tenace e valoroso magistrato di origine squinzanese, da sempre impegnato nella lotta contro la mafia.
Il moderatore dell’evento, il giornalista Dott. Antonio Nicola Pezzuto ha presentato gli illustri ospiti dell’importante manifestazione: la Dott.ssa Beatrice Agata Mariano, Commissione Straordinaria del Comune di Squinzano; il Prof. Dario Cillo, Dirigente Scolastico Liceo Statale “Virgilio Redi” di Lecce e Sua Eccellenza Dott.ssa Maria Rosa Trio, Prefetto di Lecce. All’evento hanno partecipato anche altre autorità, vertici provinciali, forze armate e di polizia, il Presidente della Provincia Stefano Minerva ed il Dott. Cataldo Motta, già Procuratore della Repubblica di Lecce che ha segnato la storia della lotta alla criminalità salentina ed ha offerto il suo prezioso contributo.
I relatori riuniti tutti insieme per l’alto valore dell’iniziativa con lo scopo di diffondere la cultura della legalità e sensibilizzare la Comunità verso tutte le tematiche inerenti alla libertà e alla giustizia, al senso civico e al rispetto reciproco, alla lotta alle mafie e all’omertà, alla cittadinanza attiva e responsabile.
Il Dirigente Prof. Dario Cillo dice: “Un’occasione sul territorio su cui tutti intendono lavorare” per offrire energie valide al cambiamento e “dove si costruiscono oltre che si difendono determinati principi”.
La Dott.ssa Beatrice Agata Mariano dice che è un momento di dialogo in cui hanno scelto il Dott. Giovanni Musarò “come emblema di una realtà territoriale capace di esprimere forti personalità con grandi ideali e con grandi capacità” per dare ai ragazzi “un’opportunità di pensiero e di conoscenza…per lasciare un segno nella realtà in cui si opera…Oggi siamo qui per partire da quello che già è stato fatto e quello che già segna la traccia del nostro percorso di legalità e di affermazione dei valori democratici”.
Sua Eccellenza il Prefetto Dott.ssa Maria Rosa Trio afferma invece che si ha un occhio particolare sulla situazione di Squinzano, riconoscendo l’ottimo lavoro svolto dalla Commissione insieme alle Forze dell’Ordine e di tutti in un lavoro di squadra. Ricorda che dopo le stragi di mafia “c’è stata una rivoluzione interna della società civile e dei giovani che devono essere accompagnati dalle Istituzioni”; rivolgendosi ai giovani dice “vi auguro che questa giornata possa veramente essere per voi un momento di grande conoscenza, di cultura; dovete studiare, leggere, perché la conoscenza, la cultura vi renderà liberi nel vostro percorso che poi affronterete nella vita!”.
Il giornalista pone interessanti domande al Dott. Giovanni Musarò, tra queste chiede di fare un bilancio sulla situazione attuale della lotta alle mafie e come mai nonostante tanto impegno profuso dalla magistratura e dalle forze dell’ordine le mafie continuano ancora ad esistere.
Il magistrato inizia il suo dialogo evidenziando che quando si parla di lotta a tutte le mafie ci sono “due questioni fondamentali: la memoria e la conoscenza” ed è proprio quest’ultima che ha fatto raggiungere tanti risultati, perché le associazioni mafiose sono associazioni segrete che si basano su relazioni, di cui non si conoscono i nomi e le regole, ma dopo anni di indagini, di intercettazioni e, soprattutto, di collaboratori di giustizia le mafie si possono combattere come la lotta a Cosa Nostra dei Corleonesi. Però la mafia esiste ed esiste ancora perché, a differenza del terrorismo, non è un corpo estraneo alla società, ma ha rapporti intessuti con la società civile che è la vera forza delle mafie. Il magistrato dice: ”non basta fare i processi, le indagini e l’apparato repressivo, occorre capire che questa è una specie di guerra...in cui non si può fare gli spettatori!” perché la società civile non può aiutare il mafioso, non può essere omertosa ossia che non denuncia e si gira dall’altra parte! Questa è una mentalità perdente che finisce per rafforzare il potere criminale e consentire qualsiasi abuso, violenza e discriminazione.
I giovani alunni e tutta la platea sono stati coinvolti, anche emotivamente, dalla prestigiosa personalità del Dott. Musarò che, utilizzando un linguaggio vero, ha ricordato i fatti più salienti della lotta alla criminalità ed alle mafie degli ultimi trent’anni in Italia. Molto intenso il suo ricordo dei giudici Falcone e Borsellino e degli uomini e delle donne della scorta. Riporta alla memoria l’attentato del 23 maggio 1992 in cui perse la vita il giudice Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo e fa risuonare in sala la frase: “gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”, una frase che ancora oggi lascia vivo il ricordo di un uomo che spese tutta la sua vita al servizio dello Stato e della legalità. In quell’anno il Dott. Musarò era già un giovanissimo, ma eccellente studente universitario a Roma e nasceva fortemente in lui il desiderio di conservare quella memoria e fare camminare quelle idee! Proprio come oggi, in cui esorta gli studenti presenti a tramandare quella memoria che non deve essere mai persa e che le prossime “gambe”, quegli uomini saranno loro!
Durante il dialogo ha ringraziato il Dott. Cataldo Motta per la sua partecipazione, manifestando stima verso di lui in quanto lo ha sempre ammirato definendolo il suo “mito” all’inizio della sua carriera di Magistrato quale simbolo di giustizia e legalità.
Il Dott. Musarò ha, poi, fornito profondi e importanti spunti di riflessione, tratti dalla sua esperienza di Magistrato in prima linea nella lotta contro il clan dei Casamonica. In un racconto, che emoziona sempre più la sala, descrive fatti e operazioni che lo hanno coinvolto nella lotta alle mafie e lo fa nel massimo rispetto di tutte le persone coinvolte nelle testimonianze o durante il suo impegnativo e delicato lavoro in magistratura. Da qui trae diversi spunti e buone pratiche, stimolando negli ascoltatori profonde riflessioni e offrendo agli studenti ed alle studentesse esempi reali di legalità, di giustizia e uguaglianza e di superamento dell’omertà che saranno utilissimi per la formazione del futuro “cittadino”.
A conclusione dell’evento, dopo avere ascoltato le appropriate domande degli studenti, si rivolge a loro e dice: “non pensate che questi problemi siano lontani dal vostro mondo, perché uno dei problemi più grossi della scuola è quello del bullismo che ha tutte le caratteristiche della mafia, perché è un gruppo di persone prepotenti e prevaricatrici” che con un insieme di ripetuti atteggiamenti negativi e di azioni intimidatorie prende di mira qualcuno che ha paura ed è assoggettato e si approfitta dell’omertà di tutti gli altri ragazzi che vedono e non parlano con i professori, con la Preside o in famiglia! “La mafia è la forma più grave di illegalità, ma non è l’unica forma di illegalità!”, “il consiglio che vi do è di non voltarvi mai dall’altra parte” e di prendere posizione dalla parte giusta!" Il Dott. Musarò ha esortato i giovani a vivere nella legalità, ad assumere comportamenti corretti, a leggere e studiare perché attraverso la cultura e la conoscenza si acquisisce la libertà e questo ha un impatto positivo sulla crescita dei giovani per diventare parte attiva e consapevole della Comunità.
Durante la manifestazione si sono esibiti gli alunni del Liceo Scientifico di Squinzano coadiuvati dalla prof.ssa Anna Maria Milone e dalla Prof.ssa Gabriella Maci, in un emozionante momento teatrale, ispirato alla figura di Peppino Impastato in ricordo delle vittime di mafia. Alla fine dell’evento i presenti hanno visitato la Mostra sulla legalità allestita con realizzazioni artistiche a tema eseguite dagli studenti e dalle studentesse.
Infine, il giornalista chiede al magistrato schierato in prima linea in questa lotta: “le mafie un giorno si potranno sconfiggere definitivamente?”
Il Dott. Musarò risponde citando una frase di Giovanni Falcone: “La mafia è un fatto umano e come tutti i fatti umani avrà un inizio, e avrà una fine!”, “E’ più facile che la fine delle mafie si avvicini se ognuno fa la sua parte”. “I mafiosi temono che cambi la testa della gente…le mafie temono la scuola più della giustizia, perché la scuola forma le coscienze!” e per trasformare la nostra società, per vivere civilmente e secondo giustizia, l’impegno è di tutti, occorre superare con coraggio la paura che può portare a ingiustizia e disuguaglianza".
Tra le tante riflessioni vi lascio alcune frasi del Dott. Musarò: “Potremmo munirci di coraggio …. crederci anche noi!.. "Dite di No a ciò che è contrario ai vostri principi”, “Non stringete la mano a tutti” e “ricordate che “si chiedono diritti e non favori e non ci si volta dall’altra parte!”.
Ieri nel nostro paese, grazie a tutte le autorità intervenute ed alla grande personalità di un magistrato e di un uomo di grande spessore morale come il Dott. Giovanni Musarò, a cui è stata donata una targa, abbiamo piantato un seme fruttuoso della legalità e della giustizia e da questo il Comune di Squinzano e tutti i suoi giovani intendono ripartire!