Dopo il furto del 2004, torna nel santuario la copia della tela dell'apparizione a Maria Manca

Dopo 14 anni da quella drammatica notte del 17 maggio del 2004, torna nel Santuario dell'Annunziata, l’immagine dell'apparizione della Madonna nell’atto in cui dona un garofano a Maria Manca.

Naturalmente si tratta solo di una copia in quanto le opere trafugate quella stessa notte dal Santuario fatto costruire da Maria Manca nei giorni successivi al 21 ottobre del 1618, non sono mai state ritrovate.
Insieme al dipinto più rappresentativo e forse di maggior valore storico (l’immagine della Pia Donna squinzanese riprodotta nel dipinto sarebbe - secondo il parere degli storici - l’unica più fedele alla figura della veggente) nella stessa notte furono rubate due tele ovali raffiguranti l’Adorazione dei Magi e l’Adorazione dei pastori insieme ad una piccola statua del Bambin Gesù posto tra le braccia di Sant’Antonio da Padova oltre ad altre suppellettili sacre.
Nella lunetta posta sulla parete sinistra della navata è rappresentata la scena di un uliveto situato a Squinzano dove esisteva anche una piccola cappella con l’immagine della Madonna che Maria Manca era solita pregare e venerare.
L’autore del dipinto è anonimo ed ha rappresentato Maria Manca con una cesta di vimini in procinto di attendere alle fatiche della terra con alle spalle la Vergine con il garofano in mano. Nella scena è raffigurato anche il diavolo con le braccia e le ali aperte quasi a voler rammentare la condizione di ex posseduta della pia donna.
Al centro del dipinto la narrazione procede con l’atto della consegna dell’odoroso garofano. Il dipinto era solo la prima parte del racconto prodigioso, la lunetta dirimpetto invece raffigura Maria Manca mentre dona il garofano al Crocifisso della Pietà di Galatone e mantiene le stesse dimensioni e la stessa forma sulla parete destra della chiesa.
Ieri mattina a seguire le difficili operazioni di posizionamento della copia dell’opera erano presenti nel santuario don Vanni Bisconti e don Pino Vetrugno. I lavori sono stati seguiti materialmente dai devoti Fernando Leone, Marcello Angeletta, Giove Greco e Francesco Guido. Il riposizionamento della copia del vecchio dipinto è stata possibile grazie all' "Associazione 21 Ottobre 1618 onlus" che ha seguito l'iter procedurale per il necessario nulla osta da parte della Soprintendenza di Lecce.

Ilaria Bracciale

Redattrice

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