L'Associazione Italiana Magistrati Onorari Minorili e il futuro della giustizia minorile in Italia: una battaglia che continua

a cura della 12 Aprile 2025

L’8 aprile 2025, l’Assemblea ha finalmente approvato il ddl n. 1322, che apporta modifiche significative alla disciplina della magistratura onoraria.

Un passo che va salutato con speranza, ma anche con un forte senso di incompleto appagamento, poiché non riguarda in modo adeguato tutte le figure centrali nel nostro sistema giudiziario minorile, in particolare i giudici onorari minorili.
L’Associazione Italiana Magistrati Onorari Minorili, presieduta da Michele Bulzis, esprime la propria gioia per il traguardo raggiunto, ma non nasconde il rammarico per la mancanza di una regolamentazione completa. "I Giudici Onorari di Tribunale per i Minorenni, di Corte d'Appello – Sezione Famiglia e i Giudici Onorari di Tribunale di Sorveglianza, infatti, sono stati clamorosamente dimenticati" - dicono. Un’assenza che non solo compromette l’efficacia di un intero sistema giuridico, ma che continua a negare una tutela adeguata a chi lavora quotidianamente, con impegno e passione, per il bene della giustizia minorile.
I giudici onorari minorili, da quasi un secolo, svolgono un ruolo insostituibile nel sistema giuridico italiano. La loro funzione non è solo complessa, ma decisiva per la tutela dei minori, per l'interpretazione delle cause e per la valutazione della loro evoluzione psicologica, pedagogica e sociale. Ogni giorno, questi magistrati contribuiscono a garantire il superiore interesse del minore, con un impegno che va ben oltre il semplice compito giurisdizionale. Partecipano ai collegi civili, penali e di sorveglianza, e si occupano di numerosi altri compiti delicatissimi che non possono essere affidati a chi non possieda le giuste competenze e sensibilità.
Eppure, nonostante il ruolo centrale di questi magistrati, la loro condizione continua a rimanere precaria. Il trattamento economico, inadeguato e insufficiente, è solo uno dei tanti segnali di un sistema che non riconosce il valore del lavoro svolto dai giudici onorari minorili. La remunerazione, che si limita a una indennità di 98,12 euro, non tiene conto delle ore effettive di studio, delle decisioni prese e dei compiti esecutivi che questi magistrati sono chiamati a svolgere.
Oltre alla mancanza di una stabilità economica, i giudici onorari minorili non godono delle tutele giuridiche e previdenziali necessarie, continuando a operare in un contesto di incertezza e insicurezza. Lavoro a tempo determinato, senza contratto, senza alcuna protezione sociale e con ritardi nei pagamenti delle spettanze, sono la realtà con cui i magistrati onorari minorili devono fare i conti ogni giorno".

A fronte di tutto questo, l’Associazione richiama l’attenzione su un altro fatto che definisce "inaccettabile": la discriminazione nei confronti di questi magistrati rispetto ai loro colleghi che operano nei Tribunali Ordinari.

"La riforma che ha stabilizzato i giudici onorari nei Tribunali civili e penali ha completamente ignorato la figura del giudice onorario minorile. Si tratta di una disparità di trattamento che non solo è ingiusta, ma che mette in crisi il principio di uguaglianza previsto dalla Costituzione.
Per questi motivi, chiediamo con urgenza una revisione della normativa vigente e l’inquadramento dei giudici onorari minorili in un regime di lavoro stabile e tutelato, con contratti a tempo indeterminato, riconoscendo loro i diritti che meritano. In particolare, si richiede di garantire una stabilizzazione per i circa 1.150 magistrati onorari minorili, compresi coloro che prestano servizio dal 2017 o prima di tale data.
Non possiamo permettere che questi professionisti, che ogni giorno lavorano per il futuro dei minori e della giustizia, continuino a essere trattati come lavoratori di serie B. È giunto il momento di fare giustizia, garantendo loro dignità, tutela e riconoscimento.
Siamo pronti a lottare affinché questa battaglia venga vinta, e siamo certi che il Governo, supportato dalla sensibilità dimostrata in altre occasioni, risponderà a questa necessità con la stessa attenzione che merita il nostro sistema giuridico" - conclude l'Associazione AIMOM.

Redazione

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