Si tratta dell'iniziativa "Porta la tazza", ideata dal titolare di un bar di Villarbasse, Torino, e che, se sulle prime fa sorridere apparendo alquanto bizzarra, riflettendoci potrebbe rappresentare davvero una scelta ecologica e conveniente sotto diversi punti di vista. Un'idea alternativa, imitata anche a Monza e approdata pure in Inghilterra, a Kent, dove un bar "senza tazze" invita i propri clienti a portarsi la tazzina da casa, per evitare lo spreco di bicchierini monouso, diventati obbligatori da inizio pandemia, di cui si sta facendo un uso davvero considerevole. "Con l'asporto stiamo producendo troppi rifiuti: due sacchi neri d’immondizia al giorno. Solo di bicchierini da caffè”- dice infatti il barista torinese, che ha appeso alla vetrina del proprio bar un cartello con la seguente dicitura che ribadisce quanto appena detto: "Porta la tazza. Con l'asporto stiamo producendo troppi rifiuti. Porta la tua tazza; ogni 10 caffè o cappuccini, ne avrai uno in omaggio. Essere ecologici è conveniente". “E’ da novembre – ricorda il titolare che ha lanciato l’iniziativa con l’hashtag #portalatazza – che, salvo i brevi periodi in zona gialla, i bar e ristoranti sono obbligati a servire cibo e bevande d’asporto producendo davvero troppa immondizia! Se andiamo avanti così la terra soffocherà, sommersa dai nostri rifiuti. Basta una tazza per aiutarla a respirare”. L’obiettivo, quindi, è ambizioso, proporre l'idea #Portalatazza in tutti i locali, così come auspica l'Associazione MalaChianta che sul proprio sito web, e sempre in un'ottica di salvaguardia ambientale e del territorio, scrive: "Ci piacerebbe sapere di bar che aderiscono a questa iniziativa anche nelle nostre zone più vicine, a Squinzano, Trepuzzi e limitrofi, siamo disposti a pubblicizzare gratuitamente le attività che fanno propria questa bella e utilissima iniziativa".