Cara Vitina, chissà dove sarai in questo momento mentre ti scrivo. Ho pensato molto a te in questa settimana. Ho pensato a quando ci siamo conosciuti
e soprattutto ai momenti che abbiamo condiviso nell’Ufficio di Polizia Municipale di Squinzano. In quei mesi ho avuto modo di conoscere non solo la tua indiscussa preparazione professionale ma anche e soprattutto la tua serietà e la tua grande tenacia nell’affrontare ogni problema trovando, avvalendoti sempre del tuo buon senso, la soluzione giusta in tutte le circostanze, anche le più complicate. Ma torniamo alla mia domanda iniziale: “chissà dove sarai in questo momento”. Ecco, devi sapere che io proprio non riesco a pensarti senza vita e in questa settimana mi sono sforzato di immaginare dove sei adesso e cosa stai facendo.
Ti ho immaginata in una nuova dimensione: un grande prato verde dove c’è tanta luce e tanti ragazzi seduti che ascoltano una tua lezione. Tu sei in piedi dietro la scrivania ed accanto a te c’è seduto papà Salvatore, in silenzio ascolta ciò che dici. Senza parlare, orgoglioso di te, ti guida. Ti guarda soltanto e tu - non so come fai - segui ciò che ha da suggerirti. State bene insieme. Siete entrambe sorridenti. I ragazzi e le ragazze che seguono la “vostra” lezione appaiono attenti, sereni e molto interessati. Ma all’improvviso, dopo un po', si alzano, come allertati da una presenza esterna e si dirigono verso di te. Ad uno ad uno si avvicinano e ti abbracciano e ti sussurrano nell’orecchio “Grazie Vitina”. Tu rispondi a tutti allo stesso modo “grazie a te” aggiungendo il nome di ognuno: “Grazie Vitina” – “Grazie a te Marco”; “Grazie Vitina” – “Grazie a te Giorgia”; “Grazie Vitina” – “Grazie a te Pasquale”; “Grazie Vitina” – “Grazie a te Paola”. E così per più volte. Infinite volte. E il tempo è fermo, non passa, e i “grazie” continuano. Perché in questo tuo nuovo spazio il tempo non conta. Qua nessuno rincorre nulla. Nessuno si dispera per non arrivare tardi ad un appuntamento o per non fare in tempo per fare qualcosa. Qua il tempo non c’è e non fa paura. Qui c’è l’Eterno e l’eternità. Insomma, c’è tempo per tutti. Come ce n’è tanto per chi in disparte ha seguito la tua lezione con ammirazione: c’è mamma Lucia, il tuo Gigi con i cagnolini, la Chicchina, Annalisa, Danila con Roberto, Elisabetta con Edmondo, Jinni con Gigi, Raffaella con Fabio, Marianna con Angelo, tutti i tuoi splendidi nipotini e tanti altri tuoi amici e parenti dei quali non conosco il nome. Sono davvero tanti.
Cara Vitina, quante volte ti è stato nemico il tempo? Quando dovevi dividerlo per i tuoi affetti e per il tuo lavoro: gli amici, Gigi, la mamma, i tuoi fratelli, i ragazzi della Scuola Guida, i tuoi cagnolini, la casa. In ogni momento eri presa da mille pensieri, mille impegni. Sempre affrontati con determinazione e fermezza ma anche con tanto amore. Solo chi ti ha conosciuto bene ha potuto sperimentare quanta generosità c’era nel tuo cuore, aperto sempre a tutti, soprattutto a chi ti aveva fatto intendere che ne aveva bisogno ed in quel momento era in difficoltà. La tua generosità non era fatta solo di cose materiali ma anche di consigli, confidenze, gesti di affetto e tanto, tanto amore. Se dovessi descriverti con due aggettivi ti direi che sei stata temeraria e amorevole. Con una forza straordinaria che a volte non bastava nemmeno per te ma che ne restava sempre per gli altri.
Ecco, cara Vitina, ora hai tutto il tempo per dedicarti a te stessa. Ma noi, comunque, ti chiediamo di farci una promessa: “tornaci accanto in ogni momento”. Nei sogni, nei nostri pensieri, nella nostra quotidianità. Quel filo d’amore che ci univa non si è mai interrotto e ora, forse più di prima, ti vogliamo sentire accanto, perché ora più di prima abbiamo bisogno di te. E siamo certi che questo accadrà. Perché la fede, la nostra fede cristiana, non è una speranza. E’ una certezza. La certezza che le nostre anime non saranno mai disunite. Ora tu hai il privilegio di poterci seguire meglio e più di prima. Perché appartieni ad un mondo che non ha tempo. Appartieni all’eternità. Mentre scrivo, leggo nel mio cuore. Come credo faranno i tuoi cari quando leggeranno questa lettera che invierò anche a loro. Ognuno leggerà nel suo cuore e ci troverà rimpianti, rinunce, delusioni, insieme a tanti successi con tutte le belle giornate vissute insieme. Poi quando tutti si fermeranno a riflettere diranno: “che bella casa che abbiamo costruito tutti insieme”. Una casa calda e accogliente dove c’è sempre posto per tutti. Vicini e lontani. Una casa dove c’è sempre un posto da aggiungere ma mai uno da togliere.
Cara Vitina, stai tranquilla, il tuo posto è sempre qua tra noi. Restaci accanto, in ogni momento. Col tuo sorriso che si unisce al nostro. Perché questo vuoi tu. Vederci sorridenti. Con più tempo per pensare e riflettere. Sul tempo trascorso e su quello che abbiamo davanti, ancora insieme.
Ti prometto che ti scriverò ancora, ma tu, ti prego, rispondimi. Adesso devo fermarmi. Non è facile continuare a scriverti. Credimi.
Grazie Vitina, ciao.