Qualche giorno fa, la cittadina di San Pietro Vernotico e l'intero mondo forense locale, hanno subito una grave perdita.
La perdita di una persona che pareva "eterna", e alla quale mai si vorrebbe dire addio per sempre. L'avvocato Emerico Marzano, Toga di Platino già nel 2011 per i 60 anni di professione, ha vissuto il suo paese natale con una tale intensità, da rappresentare un'icona e una grande figura storica, distinguendosi per professionalità, umiltà, grandi doti umane, insomma un nobiluomo. Toccante il ricordo del nipote Carlo Marzano, che sul suo profilo Facebook, racconta di lui così: "May his gentle soul rest in peace...era un'anima gentile lo zio Rico, proprio come lo ha definito Joy, la nostra giovane amica nigeriana che lo ha conosciuto. E' stato avvocato preparato, giudice di pace, pretore, consigliere comunale, tutti incarichi svolti con la massima professionalità e dedizione. Era un uomo eclettico, con tante passioni, prime fra tutte la botanica, la biologia e l'agricoltura, a cui ha dedicato gli ultimi venti anni della sua vita. Era un uomo mite, umile, frugale, estremamente vitale, amante della vita, sempre proiettato verso il futuro. Non ha mai cambiato marcia fino a che, intorno ai 94 anni, la malattia ha iniziato a rallentarlo. Un uomo del fare, sempre pronto per nuovi progetti... Qualche mese fa, già malato, a 95 anni, progettava di cambiare macchina nella speranza che gli rinnovassero la patente. Era un uomo intelligente, molto curioso, sempre pronto a nuove sfide. Amante dello studio, ha imparato il tedesco da autodidatta e la sua libreria è piena di vocabolari di lingue straniere. Amante dei viaggi, fin da ragazzo ne faceva uno all'anno spesso in solitaria. Memorabili i viaggi giovanili, da solo, dalla Puglia alla Germania in 500, in Russia, in Afghanistan. Risale a qualche anno fa il suo ultimo viaggio in Germania. Discendente, in linea diretta, da parte paterna, da Gabriele Marzano (XlX secolo), principe del foro leccese e Presidente dell'Ordine degli Avvocati, pronipote, da parte materna, di Francesco Rubichi, deputato e giurista di fama nazionale, personaggio illustre leccese di cui si conserva a memoria un busto nella villa comunale a Lecce. Cugino in secondo grado di Rodolfo Valentino. Era tante cose lo zio Rico, ma era soprattutto un'anima gentile, una persona buona a cui bastava accorgersi di avere davanti una brava persona in difficoltà per farsi in quattro per aiutarla. Era estremamente cordiale, molto geloso della sua solitudine, sempre feconda di nuove idee, in cui si ritirava per leggere, studiare o progettare". Il ritratto, insomma, di una persona valida, produttiva, solerte, che ora tutta la comunità piange e che di sicuro lo ricorderà con immenso affetto, come si legge anche dai commenti di tanti concittadini che lo hanno definito "un grande consigliere", dedito al lavoro e molto professionale, il classico uomo e avvocato d'altri tempo, preparato, cordiale ed eccellente in ogni contesto.