Accardo II Conte di Lecce continuò ad essere particolarmente munifico nei confronti della chiesa leccese, tanto che “si ha notizia del fatto che (…) donò nel 1133 il territorio di San Pietro (Vernotico) al proprio vescovo,
dando inizio alla soggezione feudale ai vescovi di Lecce, che venne più volte confermata attraverso i secoli". Ciò fu fatto per facilitare la riparazione della Cattedrale. La donazione, in base a ciò che si legge in un documento del 1333, consisteva ne “la Chiesa del Beato Pietro Apostolo, la quale è denominata Vernotico, insieme con il suo casale ad essa pertinente, con gli uomini, vassalli, terre coltivate ed incolte, con gli alberi e le acque e tutto ciò che vi si trova dentro con i diritti e le ragioni loro”. Questo documento può considerarsi il primo e più remoto atto nel quale si fa sicuro ed inequivoco riferimento al casale di San Pietro Vernotico. Di questa donazione del casale di San Pietro al vescovo di Lecce da parte di Accardo II si hanno notizie “in un Real Privilegio della Serenissima Imperatrice Costanza dato in Palermo nel novembre del 1195” , con il quale si conferma questa elargizione. “Con queste numerose e pingui donazioni a chiese e monasteri i Normanni costituiscono il feudalesimo ecclesiastico salentino, che durerà poi per alcuni secoli. Al Monastero leccese di San Giovanni Evangelista risulta ceduta da Accardo, conte di Lecce, anche la Chiesa di Sant’Agata di Ostuni (ante il dicembre 1151)3 . Accardo II, assieme alle figlie Agnese e Guimarca e al figlio Goffredo, concedettero inoltre al Monastero di San Giovanni, oltre al già citato feudo di Cisterno sito tra Trepuzzi e Squinzano e quello di Dragoni (marzo 1137), anche quello di Aurio (sito vicino Surbo), Sègine e Mandurino(Acaya)".
Bibliografia: Il Salento Normanno Territorio istituzioni società. Poso Cosimo. Congedo editore: Puglia Medievale. Politica istituzioni e territorio tra XI e XV secolo. Poso Cosimo.
Fonte: Ostuni nel Medioevo: lo sviluppo urbano dall'XI alla metà del XIII secolo. Cosimo Damiano Poso