Una morte inaspettata quella di B.C., 79 anni, di Salice Salentino, l'anziano ricoverato da circa un mese presso l'Ospedale 'Vito Fazzi' di Lecce, ma che non sarebbe mai stato in pericolo di vita.
L'uomo, assistito da una badante-compagna che viveva con lui, una donna italo-argentina con 30 anni di meno, sarebbe arrivato tempo fa presso la struttura ospedaliera leccese, in uno stato di disidratazione e sopore, (stato di ridotta vigilanza e iporeattività agli stimoli), per il quale i medici l'hanno tenuto sotto osservazione fino a venerdì scorso. Giorno della morte.
Una storia piena di ombre, questa di Salice S.no, denunciata dapprima dal nipote del 79enne, che in casa dello zio avrebbe trovato una situazione di degrado, abbandono, sporcizia e scarsa igiene. Situazione di cui avrebbe immediatamente messo al corrente i Carabinieri della locale stazione e i Servizi Sociali, con una denuncia nei confronti della badante, ora accusata di maltrattamenti mediante omissione.
Secondo quanto confermato anche dai parenti, durante tutto il periodo della degenza dell'anziano, la donna non sarebbe mai andata a trovare l'uomo in ospedale, fino a venerdì scorso, quando, dopo essere passata per un saluto, si sarebbe registrato il decesso del 79enne. Una strana coincidenza, che un'altra nipote di B.C. ha subito denunciato alle forze dell'ordine, convinta che ci possa essere una stretta correlazione tra la visita della badante e la morte inaspettata dello zio. Ma questo potrà dirlo, probabilmente, soltanto l'autopsia che si effettuerà sul corpo dell'uomo, ora trasferito presso la camera mortuaria dell'ospedale.