Il 27 dicembre rimarrà una data storica per l'Italia, uno dei giorni migliori dal febbraio scorso dicono in molti, ossia da quando la vita di tutti è stata destabilizzata e minacciata dall'arrivo del Covid-19.
Una malattia infettiva respiratoria causata dal virus Sars-Cov-2, altamente contagiosa, per molti anche letale, specialmente per gli anziani e per chi già patologie pregresse. Unica soluzione, oltre al distanziamento fisico e all'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, utili a contenerne la diffusione, è la somministrazione di un vaccino che ne blocchi la trasmissione debellandolo una volta per tutte, come già accaduto in passato come ad esempio nel caso del vaiolo.
Vaccino che, al di là di ogni pronostico, dubbio e incertezza, è finalmente pronto ed è stato distribuito dalla Pfizer, nota azienda farmaceutica statunitense e una delle più grandi società del mondo operanti nel settore della ricerca, della produzione e della commercializzazione di farmaci.
Il 27 dicembre scorso, infatti, giorno del "Vax-Day", 505 dosi di vaccino sono arrivate in Puglia, aprendo la strada alla fase 1 della campagna di vaccinazione che potrebbe già partire domani, quindi anche prima del previsto. La società Pfizer, infatti, dovrebbe consegnare proprio domani più di 30 mila dosi, un terzo di quelle che spetteranno alla Puglia (si prevede siano 94526 dosi nella prima fase), e che arriveranno scaglionate a cadenza settimanale.
La campagna di vaccinazione in Italia sarà suddivisa in 4 fasi, così distribuite: nella fase 1, tra gennaio e marzo, saranno vaccinati operatori sanitari e socio-sanitari, ospiti lungodegenze e popolazione over 80. Nella fase 2, tra aprile e giugno, il vaccino sarà destinato alla popolazione over 60, alle persone con comorbilità severa (ossia con più patologie), immunodeficienza e/o fragilità, a gruppi a rischio elevato di malattia o morte, a insegnanti e personale scolastico. Nella fase 3, invece, che andrà da luglio a settembre, sarà la volta delle persone con comorbilità moderata, insegnanti e personale scolastico rimanente, lavoratori di servizi essenziali e settori a rischio, carceri e comunità; infine, nella fase 4, che si stima andrà da ottobre a dicembre, sarà vaccinato tutto il resto della popolazione. E intanto l'Assessore alla Sanità, Pierluigi Lopalco, si scaglia contro i "no-vax", definendoli "pochi ma rumorosi e molto abili a comunicare", e riferendosi ai medici dice poi: "mi addolora il fatto che ci siano medici diffidenti; quei medici che parlano apertamente contro i vaccini e hanno atteggiamenti negazionisti non sono compatibili con il tuolo di medico. Chi nega il virus è una persona ignorante e pertanto non potrebbe fare il medico". Quello che potrebbe rappresentare uno stop definitivo al Coronavirus, quindi, è arrivato e, citando Francesco Vaia, direttore sanitario dell'Inmi Spallanzani di Roma, "dovrà essere appannaggio di tutti, non di una sola Nazione. E questo lo si potrà fare solo lo considereremo un bene comune".