"L'Arca dei Popoli" approda a Muro Leccese per celebrare la Giornata del Rifugiato e sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema dell'immigrazione

di Ilaria Bracciale 22 Giugno 2024

 Le comunità SAI (Sistema Accoglienza Integrazione) hanno incontrato ancora una volta i cittadini delle comunità che li ospitano, in una "festa dei popoli"

che ha avuto luogo nella splendida cornice del Convento dei Domenicani a Muro Leccese. L'evento, dal titolo "L'Arca dei Popoli", ha visto protagonisti i Centri SAI per MSNA (Minori Stranieri non Accompagnati) di Squinzano, Campi Salentina, San Cassiano e Taurisano, gestiti dal Consorzio “Matrix” e dalla Cooperativa Sociale “Ad Astra”, accompagnati dagli operatori della grande famiglia Ad Astra e con la partecipazione dei ragazzi del Centro Polivalente Aperto per Minori di Squinzano. Ad aprire la serata, nell'antico e suggestivo Convento che ha accolto un pubblico numeroso, una performance di danza che ha emozionato i presenti con una rievocazione simbolica della traversata in mare e il toccante racconto di "Zero". Un ipotetico bambino, uno dei tanti, che non ha mai avuto la sua età, perché, recita il testo interpretato da un operatore, "a 7 anni ho iniziato a digiunare per sfamare la mia sorellina, a 10 anni ho abbandonato la scuola per lavorare, a 12 ho iniziato a difendermi dalle persone cattive e a 15 ho iniziato a combattere la guerra, l'odio, la sottomissione". La storia di "Zero" è quella di tanti minori stranieri che i centri SAI accolgono, accomunati dal dolore di una vita negata, di un'infanzia rubata, dal desiderio di avere un futuro dignitoso e un posto che possa chiamarsi 'casa'. E' la storia di "uno, nessuno e centomila, di tutti quegli 'Zero' che con la vita si sono sempre presi a pugni in faccia, consapevoli di dovercela fare sempre anche quando non ce la fanno più".
A seguire, in un viaggio emozionale particolarmente coinvolgente, l'attore Gustavo D'Aversa ha recitato un monologo sulla solitudine e le difficoltà provate da uno straniero, costretto a dover affrontare i problemi dell'identità, della moralità, dell'isolamento, dell'amore non facile e della dignità di essere umano.
"Sono profondamente grata ed emozionata questa sera - apre così il suo intervento la Legale Rappresentante Xenia Maggiulli, al fianco del parroco di Muro Leccese, dei Sindaci dei Comuni che ospitano i Centri SAI e di una piccola rappresentanza delle amministrazioni comunali. "Questa è la giornata speciale del Solstizio d'Estate, la giornata della luce che vince sul buio; ci è sembrata, quindi, assolutamente appropriata la scelta di questa data, in concomitanza con la Giornata Nazionale del Rifugiato, per realizzare questo evento di sensibilizzazione sulle realtà del SAI. Abbiamo cercato di far luce sulla dura realtà che i nostri ragazzi hanno dovuto affrontare, sulle esigenze e i diritti di ciascuno di loro, in particolare sul diritto ad essere protetti e a sentirsi sicuri, da qualsiasi parte del mondo arrivino" - conclude la Legale Rappresentante che, nel rinnovare i saluti e il suo sentito ringraziamento ai presenti e alle istituzioni intervenute, ha dato il via alla seconda parte della serata, che ha previsto un momento di condivisione e leggerezza, DJ set, balli, degustazione di friselle e tanta ottima musica. Molto apprezzato, poi, il videomessaggio del leader dei Negramaro, Giuliano Sangiorgi, da tempo vicino alla realtà del SAI, che ha augurato il meglio a tutti i ragazzi di Ad Astra, definendoli "il futuro della società".
L'evento ha permesso di creare un momento di scambio, incontro e convivialità importante, dopo la giornata del 16 maggio scorso che ha visto di nuovo tutti riuniti in occasione dell'evento "Una goccia nel pozzo: speranza e futuro" tenutosi a Squinzano presso la struttura di via Brindisi. Un tripudio di emozioni amplificato dal valore della condivisione e dell'incontro, dove tutti si sono uniti per celebrare questa ricorrenza e per far sentire l’abbraccio di una terra che è casa di tutti.

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