Giunge in redazione il punto di vista di un infermiere impegnato in prima linea nella lotta al Covid19 e nostro collaboratore, Giovanni Maria Scupola, che invita alla responsabilità e al buon senso civico, soprattutto nella fase 2, che non deve farci abbassare la guardia, ma che anzi deve spingerci a fare più attenzione.
“Amici, questo virus non viene sconfitto con un decreto. Viene sconfitto con il comportamento responsabile di tutti noi, di tutti gli italiani”- dice Scupola. “Viviamo una crisi che ha anzitutto caratteristiche, dimensione e durata del tutto imprevedibile ed imprevista. Siamo (purtroppo) ancora lontani dall’immunità di gregge e dunque il concetto di “liberi tutti” può essere assai deleterio: l’epidemia non è finita!
Comprendo il malumore, lo sconforto, l’angoscia, l’incredulità ed i dissensi che ha generato questo virus, ma una riapertura totale - dai dati a disposizione dall’ISS - porterebbe ad uno stimato e veloce collasso delle terapie intensive e fidatevi, poiché parlo con concezione di causa lavorando in un ospedale.
Cerchiamo alla luce di questa fase 2 di non abbassare la guardia, altrimenti faremo i conti con brutte sorprese poiché il virus continua a circolare silente, poiché il virus non scompare con l’allentamento delle misure, anzi ...
Ci sarà sicuramente una seconda ondata se non saranno messe in atto azioni preventive e la storia insegna che queste pandemie avvengono con due picchi, intervallati da una pausa. Ed il nostro compito dunque? Il nostro compito è quello di prevenire il secondo picco, abbiamo gli strumenti per farlo”.
“Non avendo il vaccino pronto- dice ancora- gli unici modi per difendersi è predicare calma e pazienza, continuare a tenere distanti le persone ed a continuare a rispettare le norme disposte dal governo (no assembramenti ed utilizzo di dispositivi di protezione individuali), proprio per non far risalire la curva dei contagi e vanificare così i sacrifici fatti finora.
Io, i miei colleghi, i medici e tutto il personale sanitario ci siamo, non potrebbe essere diversamente, ma voi cercate di contribuire e non lasciarci soli in questa delicata avventura”.