I capisaldi del sistema organizzativo normanno erano soprattutto due istituzioni, che rappresentavano anche una garanzia di funzionalità e di efficienza ed una centralità di potere:
la prima era rappresentata dalla sede reale e dalla sua curia, nella quale con il re sedevano i suoi più stretti collaboratori scelti personalmente dal Gran Conte, la cui sede era prima Mileto, in Calabria, e poi Palermo, che rappresentava la capitale amministrativa, finanziaria e politica; la seconda era la contea, in cui fu diviso l’intero territorio del Regno prima di tutto ai dodici figli di Tancredi D’Altavilla, primo fra tutti Roberto il Guiscardo,
che diventò duca di Puglia e conte di Calabria e di Sicilia, e poi ad altri parenti fedeli e a compagni d’arme vincitori (1080). Anche la Puglia fu divisa in contee, di cui le più importanti furono quelle di Conversano, di Nardò, di Monopoli, di Otranto, di Gravina e di Lecce.
C’è da dire che fondamentale fu il contributo che diedero i Normanni durante il periodo in cui governarono l’Italia meridionale dal punto di vista artistico, monumentale ed architettonico. Infatti molte furono le città anche della nostra regione che in questo lasso di tempo furono dotate di monumenti, castelli, torri, cattedrali e fortificazioni in genere. Basta pensare che solo in Puglia furono fondati ben 29 castelli, mentre altri 7, tra quelli già esistenti, vennero ristrutturati. Solo in Terra d’Otranto ne furono costruiti 12 e ristrutturati quelli di Gallipoli e di Taranto. Tra questi ricordiamo quello di San Vito dei Normanni, di Mesagne, costruito nel 1062 dallo stesso Roberto il Guiscardo, di Oria, di cui è normanna la torre quadrata, di Acquarica del Capo, costruito dai feudatario Bonsecolo, di Nardò, di Ostuni, costruito nel 1198 da Goffredo II, di Presicce, di Massafra, costruito nel 1080 da Riccardo Siniscalco, di Fulcignano (Galatone) e di Ceglie Messapica.
Ritornando al discorso delle contee, nella contea di Lecce nel 1082 troviamo Goffredo (1082 – 1092), uno dei figli di Tancredi; e forse fu proprio in quest’anno che sorse quella contea, anche se risulta che nel 1075 lo stesso Roberto la governava e che una carta del 1057 indica come già presente la famiglia dei conti di Lecce in questa città con pieno esercizio della giurisdizione feudale e anche se “due diplomi normanni del 1075 e del 1089 documentano già l’infeudazione e la creazione della contea governata da un certo Maureliano, Catapano e Viceconte di Lecce”. Fonte: SPAGNOLO G., Storia di Novoli – Note e approfondimenti, Edizioni del Grifo, Lecce, 1990.