Imprenditori, artigiani, negozianti e partite Iva sarebbero le categorie più a rischio usura, secondo i dati forniti dalla Cgia, Associazione Artigiani e piccole imprese. Il Presidente di Confindustria Lecce, alla luce di ciò, avrebbe manifestato la sua preoccupazione perché, dice: "Dove ci sono maggiori difficoltà economiche, cresce il rischio di usura e di un crollo generale. Per questo è fondamentale il supporto degli istituti di credito e delle banche che devono essere vicine e sostenere i tanti imprenditori e le tante attività che rischiano il collasso, soprattutto dopo il triste periodo dell'emergenza sanitaria causata dal Covid, che ha rappresentato per molti una grande perdita economica e finanziaria. Lo Stato quindi deve farsi sentire con leggi e misure a loro sostegno".
Tante sono infatti le spese a cui far fronte, a cominciare dai bisogni alimentari fino ad arrivare ad altre necessità, come ad esempio quelle legate alla salute. In questo vortice alimentato da una profonda crisi economica, è facile che in molti si generi quindi il dubbio se affidarsi alle banche o agli usurai, visti in alcuni momenti come "un'ancora di salvataggio in extremis". A sottolineare la gravità della situazione, anche la Caritas di Lecce guidata da don Nicola Macculi, che afferma: "Siamo di fronte ad un periodo di grande difficoltà e ora più che mai il nostro aiuto è fondamentale. Siamo da sempre vicini a famiglie in crisi che spesso non riescono a pagare interamente le utenze e le tasse ad esse collegate, ma siamo ancora più preoccupati per le tante aziende del territorio che, tra aumenti e rincari, potrebbero avere vita breve, ripercuotendosi anche su ognuno di noi in quanto cittadini. La situazione è insostenibile, si spera in un intervento degli organi competenti per agevolare la situazione fiscale di tutti, adottando delle riforme nel sistema che possano rendere meno gravose le spese e i costi della cittadinanza".