Un tocco di colore in corsia, in attesa del nuovo angiografo. Nel reparto di Emodinamica del “Vito Fazzi”, da qualche giorno, fanno bella mostra di sé una serie di stampe a colori che ravvivano decisamente gli ambienti.
Una finestra aperta sull’arte e la creatività, in un luogo non esattamente “sospettabile” di inclinazioni al gusto e alle contaminazioni artistiche.
Eppure può succedere che in una corsia d’ospedale si pensi alla “cura del bello”, assieme e con altrettanto entusiasmo con cui ci si dedica alle cure da prestare quotidianamente ai pazienti.
Dietro a questa incursione artistica c’è il contributo di un privato che ha finanziato la donazione e, soprattutto, l’attività di promozione della vita e della dignità portata avanti dalla Fondazione Divergo. Un’azione importante svolta nel mondo del volontariato e della solidarietà sociale e in grado di valorizzare le capacità straordinarie di giovani adulti diversamente abili. Uno di essi è l’autore, artista a tutto tondo, delle opere che ora il reparto di Emodinamica, diretto dal dr. Giuseppe Colonna, può offrire allo sguardo curioso e ammirato di medici, infermieri, visitatori e pazienti.
E se è vero, come qualche studioso già va affermando, che “l’arte è la medicina dell’anima”, allora quei quadri avranno centrato almeno due obiettivi: “curare”, insieme, la mano creatrice dell’artista e l’occhio non distratto dell’osservatore.
Sarà invece molto “utile” il nuovo angiografo, il macchinario salva-vita che a breve arricchirà la dotazione del reparto di Emodinamica. Sarà il terzo in attività al “Vito Fazzi” assieme a quello già operativo in Emodinamica, consentendo quindi la massima sicurezza e continuità dell’attività anche in caso di guasti o avarie, e a quello del reparto di Neuroradiologia e, con essi, sarà capace di offrire prestazioni di altissimo livello 24 ore al giorno, sette giorni su sette.
Il nuovissimo dispositivo tecnologico, infatti, coprirà la fascia delle procedure di natura interventistica, sia ordinarie sia, soprattutto, in emergenza-urgenza. Il suo acquisto è stato fortemente voluto dalla Direzione Strategica della ASL e dal primario dell’Emodinamica, proprio per consentire al “Vito Fazzi” un ulteriore salto di qualità nel campo delle prestazioni d’eccellenza tempo-dipendenti, in cui intervenire in maniera efficace e rapida può fare davvero la differenza: talvolta tra la vita e la morte, più spesso rispetto a conseguenze traumatiche che possono compromettere, in maniera più o meno seria, la qualità della vita delle persone.