C’è il dolore cronico, quello acuto e il “dolore totale”. La sofferenza che colpisce il corpo, come effetto collaterale e disabilitante della malattia, e quella che investe la persona globalmente, nel corpo e nella psiche.
La terapia antalgica racchiude in sé tutto ciò che si oppone al dolore, ogni rimedio e medicamento che può aiutare ad alleviarlo. Farmaci e cure palliative, ma anche sostegno psicologico, prestazioni specialistiche diagnostiche, procedure mini-invasive e invasive ad alta complessità che la Rete della Terapia del Dolore della Asl di Lecce è in grado di erogare in modo strutturato e organizzato a pazienti oncologici e non, in ospedale oppure direttamente a casa, grazie alla presa in carico della persona.
Il cuore della rete, istituita ufficialmente ad ottobre scorso, è nell’Ospedale “Vito Fazzi”, centro di riferimento guidato dal dr. Giuseppe Pulito, primario di Anestesia e Rianimazione. Nell’équipe di cura è previsto l’intervento di tre specialisti in anestesia e rianimazione, tre infermieri, tre operatori socio-sanitari e uno psicologo, più due pediatri specializzati. Il dolore, infatti, non risparmia nessuna area della fragilità: gli anziani come i più piccoli.
La rete si sviluppa a raggiera sul territorio, negli ospedali di Scorrano, Gallipoli e Copertino, nell’Hospice di San Cesario (“nodo” per le cure palliative riservate a pazienti domiciliari), nei Distretti di Nardò, Maglie e Poggiardo e, prossimamente, anche in quelli di Campi Salentina e Gagliano del Capo. In più si aggiunge l’Ente Ecclesiastico “Panico” di Tricase.
«Nel 2017 – spiega Pulito – abbiamo erogato più di 300 prestazioni di prima visita e altre 700 come controlli e prestazioni infiltrative solo nel Centro Hub, ma alle spalle abbiamo anche l’esperienza del 2016, con oltre 250 consulenze per i pazienti interni». «In cantiere – aggiunge il primario – abbiamo anche la carta dei servizi, un vademecum informativo utilissimo per i pazienti ricoverati ed esterni, con una serie di informazioni per poter accedere all’ambulatorio di terapia antalgica situato al primo piano del Polo Oncologico». Numeri di telefono, riferimenti, modalità di accesso, prestazioni ambulatoriali, approccio terapeutico e tutto quanto può servire per poter usufruire al meglio del servizio.
«Particolarmente importante – rimarca Pulito – è l’attività che svolgiamo per il posizionamento di cateteri venosi centrali percutanei e totalmente impiantabili per pazienti oncologici oppure pazienti che necessitano di terapia medica a lungo termine e di nutrizione artificiale parenterale».