Mons. Seccia mantiene la promessa: sabato gli auguri al Liceo Artistico e Coreutico

L’ha scelta come prima scuola leccese da visitare mantenendo una promessa fatta alla dirigente scolastica Tiziana Paola Rucco il giorno del suo insediamento lo scorso 2 dicembre.

“Verrò a farvi gli auguri di Natale e a congratularmi di persona per il bellissimo pastorale realizzato nella vostra scuola”- le aveva detto in quell'occasione. Detto, fatto. Domani, sabato 16 dicembre 2017, alle ore 12, il nuovo arcivescovo di Lecce, mons. Michele Seccia, farà visita alla sede “Pellegrino” del Liceo artistico e coreutico di Lecce in Viale De Pietro (di fronte al Palazzo di giustizia) per porgere gli auguri di Natale alla comunità scolastica e per ringraziare per il pastorale ricevuto in dono dalla diocesi in occasione del suo insediamento a Lecce, opera progettata e realizzata in legno d’ulivo e argento dai docenti del Laboratorio di design dei metalli e dell’oreficeria, Antonio Perrone e Flavio Antonio Tricarico (nella foto).

Nella giornata di domani, dopo il saluto della dirigente scolastica, un gruppo di alunni, guidati dalla prof. Loredana Bruno, eseguendo un canto natalizio e un brano musicale, daranno il loro benvenuto, con un messaggio augurale, a Lecce a mons. Seccia, che dopo aver salutato alunni, docenti e personale ausiliario, verrà accompagnato dalla dirigente Rucco in visita nel laboratori della scuola.

Il dono del pastorale al nuovo arcivescovo, segno augurale a chi giunge, assume - anche e soprattutto - un valore altamente teologico: il nuovo popolo, la nuova comunità, il nuovo gregge si affida alla nuova guida, al nuovo pastore. Scriveva Sant’Ambrogio: «il pastorale deve essere: in alto, ricurvo per radunare gli smarriti; nel mezzo, diritto per condurre i deboli; al fondo, appuntito per spronare i pigri».

Il dono della Chiesa di Lecce al vescovo Michele è composto da un bastone di legno d’ulivo tornito e da lastre e filo d’argento lavorate a mano, tirate a freddo, imbutite, sbalzate e cesellate. La parte superiore del bastone è avvitata al nodo centrale: una sfera in argento tirata a freddo e finemente martellata. Su di essa è applicato lo stemma episcopale di mons. Seccia disegnato e inciso a mano con i bulini. Il riccio (l’estremità ricurva in alto) saldato alla sfera, incastona ancora per circa un terzo della sua curva, il bastone d’ulivo tutto termina in argento imbutito e martellato. Dalla struttura in basso del riccio germogliano i ramoscelli, le foglie e le olive, sbalzati e cesellati, che lo abbracciano in modo speculare per l’intera curva. La scelta del legno d’ulivo e dei germogli argentei oltre a richiamare alcune pagine della Bibbia - una per tutte il tronco di Jesse - è un omaggio alla storia, alla cultura e alla tradizione della nostra terra. E alla pianta d’ulivo, in particolare, ferita dai malanni dell’epidemia dei nostri giorni. Il dono della Chiesa di Lecce al nuovo pastore racchiude e conserva tutto questo. Simbolo di un fervido e fecondo augurio di buon cammino al nuovo pastore. E alla sua nuova famiglia.

Ilaria Bracciale

Redattrice

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(Henri Bergson)

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