Dopo un mese di fermo, contro un Pordenone penultimo e malmesso, ma motivato per i tanti arrivi, era una partita ad estremo rischio,
si doveva riprendere a vincere e basta, per tenere un trend da A diretta: ebbene si è ripartiti, si è vinto, è andata di lusso (anche per i pareggi di Benevento e Monza).
5 minuti di studio, poi il Lecce prende il comando della partita, possesso palla 65 a 35, trova il gol con grandissimo assist di collo esterno destro di Strefezza e grande tocco di Gargiulo.
Da quel momento la partita (bruttina e spezzettatissima) viene gestita dai giallorossi senza alcun rischio, con l'unica ma gravissima colpa - che nel calcio può costare cara - di non chiuderla, neppure quando al 62' entrano Coda, Di Mariano e Faragò a dare spessore e vivacità e quando poi i locali restano in 10.
Oggi però occorreva solo superare l'insidia della sosta, spesso letale, e lo si è fatto vincendo, con Strefezza super, un buon Gargiulo e gli altri tutti sul pezzo.
Un plauso ai nostri 20-30 tifosi che, meritandosi le tante inquadrature, con il loro tifo hanno letteralmente surclassato i locali, che pure erano dieci volte di più (forse addirittura 300), rovinando con i loro cori la paciosa visione del film domenicale che i sostenitori friulani stavano tranquillamente vedendo all'interno del parco acquatico.