Così non va. Ora basta, la misura è piena. Il Lecce gioca solo un tempo e poi l'incanto termina improvvisamente. Sembra che i ragazzi rimangano nello spogliatoio e non abbiano la capacità di reggere i ritmi avversari.
Non diciamo poi delle occasioni sprecate nella prima frazione, dove oltre al rigore i salentini hanno sbagliato l'impossibile. Anche i cambi di D'Aversa non hanno inciso per nulla. Piccoli ha fatto peggio di Krstovic e Rafia non è pervenuto, perché si è incaponito nel voler risolvere la partita da solo. Ora la situazione si fa davvero critica.
Il Lecce non ha saputo arginare i genoani, eppure era chiaro l'obiettivo di avvicinare Ekouban a Retegui. Vinceva 1-0, e poi si perdeva in un bicchiere d'acqua. L'ingresso di Gonzalez al 90' non ha poi alcun senso. Una parola va detta anche sulla fase difensiva dei salentini, troppo leggeri nelle marcature e precipitosi nel non saper accompagnare gli avversari, senza voler sempre giocare di anticipo. Poi vi è il solito problema delle palle inattive che non si riesce proprio a risolvere e del calo fisico troppo evidente nei secondi 45 minuti. Comunque, bisogna partire dalla prima frazione ed essere più cinici.
Il primo tempo dei salentini è infatti sontuoso, come ormai avviene di consueto. Questa volta, però, dopo il rigore sbagliato, i salentini vanno in vantaggio con Krstovic, che ha fatto la sua consueta partita, composta di lotta, sponde, tiri verso la porta. Poi, quando si accende Almqvist, per le difese avversarie sono dolori. La mossa vincente del primo tempo è stata certamente lo spostamento di Oudin a centrocampo ed è stato uno spettacolo veder funzionare la catena di sinistra con Gallo e Sansone in vero spolvero. Nella ripresa, purtroppo, il Lecce è stato da incubo. Il Genoa aumentava i giri del motore e Ekouban in area di rigore era la mossa vincente di Gilardino, a cui D'Aversa non riusciva a porre rimedio. Il pareggio dell'Empoli e la sconfitta dei friulani con l'Atalanta, così come la caduta in casa del Cagliari da parte del Torino rendevano ancora più intrigante e importante la sfida odierna. Il Genoa veniva da un filotto di sei risultati utili consecutivi e desiderava proseguire la striscia. I 25 punti dei liguri mettevano al sicuro la formazione genoana, che con un successo ora può quasi brindare alla salvezza. Il Lecce, invece, non segnava da troppo tempo, è almeno un gol è stato realizzato.
Veniamo alla cronaca del match. Per l'occasione, D'Aversa schiera la consueta formazione in difesa, mentre inserisce Oudin a centrocampo, confermando Kaba e Ramadani. In attacco, la novità è data da Sansone, lanciato sull'out di sinistra. Il Genoa di Gilardino si presenta con il pericoloso Retegui in avanti, coadiuvato da Gudmundsson mentre Malinovskyi è spostato nel fulcro del centrocampo, carente di due pedine fondamentali. La cornice di pubblico è la solita, ma si fanno sentire anche i tifosi giallorossi. I salentini sono subito padroni del campo, con un inizio intraprendente. Al 2' Almqvist ha già una grande chance, ma, a porta vuota, non calcia subito e perde l'occasione. Al 5', su calcio d'angolo, i giallorossi provano uno schema, ma il tiro di Almqvist dal limite è respinto. Il Genoa ha difficoltà di circolazione del pallone e si affida ai lanci lunghi. Il primo tiro in porta è del Genoa al 10' con Retegui, neutralizzato da Falcone. A sinistra, Oudin, Gallo e Sansone macinano gioco e creano i presupposti per la fase offensiva, ma i cross non sono sfruttati a dovere, nemmeno da palla inattiva. Al 16' in contropiede Krstovic serve Almqvist che dribbla il diretto avversario e viene steso in area. Il rigore è solare. Se ne incarica Krstovic che però sbaglia clamorosamente, tirando addosso a Martinez che intuisce e respinge. Al 20' su calcio d'angolo è Pani a sfiorare il vantaggio per i liguri. I giallorossi però non mollano e continuano ad attaccare e al 24' Gendrey tira alto da buona posizione. C'è solo il Lecce in campo, ma non è cinico e la mole di gioco prodotta non sfocia nel gol. É un bel vedere, Oudin e Ramadani sono padroni del centrocampo. Le fasce funzionano, manca soloa rete, che arriva al 30' su tiro di Krstovic deviato da Vasquez. Nella circostanza fondamentale è stato il recupero di Gendrey. Il risultato è perfino stretto per i giallorossi, ora in vantaggio. Almqvist fa ammattire i diretti avversari e si prende tante punizioni. Al 34', su una di queste, Oudin calcia direttamente in porta e va vicino al gol. Al 37' Almqvist e Kaba non trovano il gol in una azione clamorosa, dettata dal cross di Oudin.
Ancora sprecone il Lecce, che conclude il primo tempo meritatamente in vantaggio. La ripresa inizia con un sussulto genoano, che spaventa il Lecce, col palo ligure, frutto di una deviazione di Baschirotto, ma al 5' è già Sansone a sfiorare il raddoppio da pochi passi. Al 18' il Lecce immette Banda e Piccoli per Krstovic e Sansone, inserendo forze fresche in attacco. Il Lecce soffre in questa fase e arretra pericolosamente. I salentini cercano di abbassare i ritmi, cincischiano, ma perdono troppi palloni. Anche Pongracic sbaglia qualche anticipo. Così al 69' la punizione di Gudmunsson bacia la traversa e poi Retegui annota il pari. Al 73' ancora su palla inattiva il Genoa va vicinissimo al raddoppio, ma Falcone è strepitoso. Qualche minuto dopo, la difesa giallorossa sbanda e il Genoa raddoppia con una azione avvolgente conclusa da Ekouban.
Banda dà maggiore vivacità al finale dei salentini che almeno spingono negli ultimi minuti e mandano al tiro, peraltro deviato, Ramadani. La gara finisce con la vittoria dei padroni di casa, che festeggiano i 3 punti. Ora contro la Fiorentina il Lecce dovrà tornare a far punti salvezza e lo dovrà fare senza Krstovic e Ramadani. Speriamo che dal mercato arrivi qualche utile innesto.