Torino - Lecce 1-0. Nel primo tempo il Lecce gioca, discretamente, per come è stato creato: chiuso, compatto, concentrato, corre e chiude bene tutti gli spazi.
Di converso i terzini presidiano la loro zona senza mai spingersi in avanti, le mezzali sono diligenti nel raddoppiare i difensori ma raramente il gioco passa da loro; la fase offensiva, con Di Francesco in ombra, è affidata agli spunti del solito Banda e ai lanci lunghi a scavalcare il centrocampo e a cercare Ceesay, che si muove tanto, spesso abbandonando l'attacco, senza che mai le mezzali riescano a inserirsi per attaccare e riempire l'area avversaria.
Il Toro non fa grandi cose, il ritmo è lento, il pareggio ci starebbe tutto ed anzi il Lecce ha 2/3 occasioni per passare in vantaggio.
Poi, come a Sassuolo, una giocata di grande qualità manda in vantaggio i granata.
E, come a Sassuolo, quando il Lecce, nel st, è chiamato a fare la partita per rimontare, delude, manca di convinzione e qualità, con Hjulmand play interditore, i terzini che restano bloccati, le mezzali che continuano a non fare la giocata e a non attaccare l'area. L'uscita di Banda e Ceesay peggiora la situazione ed alla fine si contano zero occasioni per pareggiare.
Ora, a mercato finalmente finito e a squadra definitiva, almeno fino alla giornata 16, occorre riflettere sulle prime 5 partite, sui soli 2 punti presi, sulle prestazioni spesso positive fornite, sugli accorgimenti da trovare per ottimizzare le risorse umane disponibili, soprattutto in avanti.
Quindi calma, pazienza e sotto con il Monza, una partita che, speriamolo, potrebbe dare, se vinta, una prima notevole scossa alla classifica.