Si sono svolti ieri pomeriggio i funerali di Giampiero Sozzo, il giovane padre di famiglia che ha perso la vita domenica sera in un tragico incidente stradale, sulla Carmiano-Leverano, mentre in sella alla sua moto si stava recando a Porto Cesareo per il compleanno di un’amica di famiglia.
Una caduta improvvisa, poi lo schianto fatale contro il cordolo di una rotatoria (LEGGI ARTICOLO): un rondò che non era né illuminato, né segnalato. Un intero paese si è stretto attorno ai familiari per l’ultimo saluto. Giampiero Sozzo, operaio edile di 40 anni, lascia la moglie Ilaria, il figlioletto Loris, di appena cinque anni, i genitori Maria e Oronzo, e quattro fratelli. Lui era il secondogenito di una famiglia numerosa e molto conosciuta ad Arnesano. Il feretro ha lasciato la casa dei genitori tra gli applausi e le lacrime. E prima di raggiungere la chiesa Madre, ha fatto tappa presso l’abitazione, dove il 40enne viveva con la moglie e il figlioletto.
Strazio e incredulità negli occhi dei familiari e degli amici. Un battimani incessante ha accompagnato l’ultimo viaggio: applausi di addio che hanno cercato di riempire un vuoto incolmabile. Nemmeno il sole d’estate è riuscito a schiarire il buio di un dolore inconsolabile.
In centinaia hanno preso parte al corteo e al rito funebre: parenti, amici, tantissimi giovani. Presenti anche le autorità cittadine, a partire dal primo cittadino Emanuele Solazzo. Una tragedia che ha spento la luce in una comunità che domenica celebrerà la festa patronale in onore del Crocifisso. “Arnesano è tutta qui. E chi non c’è fisicamente, è qui con il cuore. Le nostre parole, gli abbracci, la nostra vicinanza sono importanti, ma non possono colmare - ha detto il parroco don Antonio Sozzo, dall’altare - un vuoto immenso, né possiamo capire il dolore profondo della famiglia. Ci stiamo preparando alla celebrazioni del Crocifisso, ma il clima di festa non è più lo stesso. Riusciremo però a capire il significato della sofferenza, il mistero della morte e della vita eterna. Siamo sgomenti e le parole servono a ben poco. Non c’è risposta ai nostri perché. Possiamo solo affidarci a Gesù, che non ci abbandona mai. La comunità non vi lascerà soli”, ha concluso il sacerdote rivolgendosi ai familiari di Giampiero.
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