I fatti risalgono al 2016, quando un uomo di Trepuzzi, 77 anni, F.M., fu accusato di essere un "falso invalido".
L'uomo, infatti, secondo le indagini, nonostante gli fosse stata riconosciuta dai medici l'invalidità e le difficoltà nella deambulazione a causa di una grave forma d'artrite, sarebbe stato visto in più occasioni alla guida della sua automobile, senza alcun ausilio e senza accompagnatore, camminando per strada in totale autonomia e raggiungendo edicole, bar, supermercati e altri punti di incontro della città. Ad accompagnarlo spesso alle visite mediche alle quali l'uomo si sottoponeva, il nipote S.P., 49 anni, oggi accusato insieme allo zio di aver cercato di ingannare la commissione medica che nel giugno del 2016 avrebbe dovuto valutare o meno l'invalidità del trepuzzino.
In quell'occasione l'uomo avrebbe finto difficoltà nella deambulazione e nei semplici movimenti, presentando certificati medici falsi, secondo l'accusa. Questo, però, non sarebbe stato accertato dalla sentenza, ragion per cui i medici F.G., 69 anni, di Novoli, M.P., 63 anni di Lecce, M.C., 52 anni di Lecce, in precedenza accusati, sarebbero stati assolti dal reato di falso. Assolta anche la moglie del 77enne trepuzzino, A.A.D.V., 65 anni, dichiarata estranea ai fatti. All'epoca, l'uomo aveva affermato di riuscire a a condurre una vita normale e ad effettuare spostamenti in autonomia solo grazie a delle efficaci cure mediche.