Chi lo ha detto che una volpe non possa essere un animale da compagnia? Molti le descrivono come dei gatti giganti o un miscuglio tra un gatto e un cucciolo di cane e possono talvolta essere addomesticate
proprio come questi esemplari. Lo ha fatto il signor Nicola Calso di Trepuzzi, storico e cultore di tradizioni locali, da poco scomparso, e per qualche mese ha vissuto questa straordinaria esperienza con una volpe incontrata per caso nella sua Città. Era stato lo stesso animale ad avvicinarsi spontaneamente al signor Nicola che, con grande curiosità, iniziò a prendersene cura dandole da mangiare e creando così un rapporto speciale ed esclusivo fatto di incontri e ritorni, ogni sera, sempre nello stesso luogo della prima volta, nel Centro della Città. Un legame speciale tra l'uomo e la volpe, che il signor Nicola aveva chiamato Luna, fatto di riconoscenza e di piccoli codici e richiami che l'animale aveva imparato a riconoscere.
E ora, da una settimana, la Volpe Luna, con occhi vivaci, attende pazientemente davanti al deposito. In una storia che sfida il limite tra il mondo umano e quello animale. La connessione tra Nicola e la Volpe Luna sembra persistere al di là della morte, come se la volpe fosse diventata il tramite spirituale tra Nicola e la sua famiglia.
Il rituale quotidiano presso il centro anziani era il cuore di questa straordinaria amicizia. La Volpe Luna, astuta e affettuosa, si presentava al calar della sera, e Nicola rispondeva con premure portandole del cibo. Un legame insolito ma profondo, un'amicizia che si svolgeva in uno spazio sospeso tra l'umano e il selvaggio.
La svolta arrivò quando Nicola, in cerca di cure a Padova, si allontanò. La Volpe Luna, privata della presenza quotidiana dell'amico, scomparve. Il loro legame fisico si spezzò, ma un filo invisibile persisteva, pronto a riallacciarsi dopo la morte di Nicola.
La scena si è spostata da qualche giorno al deposito, dove ogni giorno la Volpe Luna aspetta Nicola davanti alla porta, lo stesso luogo in cui lui si recava per aiutare il figlio.
Prima di quel giorno, l'unico punto d'incontro era al centro anziani. La Volpe Luna, allora malnutrita, con la sua saggezza animale, si presentava al crepuscolo, e Nicola, con la sua dedizione, le offriva cibo. Il deposito, dove la volpe ora attendeva il suo arrivo, era un luogo mai visitato prima da lei. Questo cambio di luogo rafforzava l'idea di un legame spirituale, come se la volpe avesse ricevuto un segnale invisibile dell'assenza fisica di Nicola.
Il figlio e le figlie, consapevoli di questa connessione, ogni giorno continuano a portare del cibo alla Volpe Luna che ai loro occhi si presenta in ottima salute. Con gli occhi colmi di affetto e gratitudine, la volpe sembra attendere quel momento come se potesse sentirsi abbracciata spiritualmente da Nicola. E’ come se il cibo rappresenti un gesto di amore che unisce il terreno e l'invisibile, una pratica che perpetua il legame tra Nicola e la sua amica a quattro zampe.
Questo rapporto a tre diventa un racconto di amore incondizionato e comprensione reciproca. La famiglia, consapevole della presenza spirituale di Nicola, continua a onorare il legame tra lui e la Volpe Luna, come se attraverso quel gesto quotidiano potessero sentirsi più vicini al loro amato padre.
Il cibo diventa anche un linguaggio di amore universale. Ogni porzione lasciata davanti al deposito è un messaggio che dice: "Sei parte di noi, Nicola. Il tuo spirito vive in questo gesto, e la Volpe Luna è il ponte attraverso cui il nostro amore continua a fluire."
In questa danza simbolica tra la vita e la morte, la Volpe Luna diventa più di un semplice animale selvatico. È il tramite attraverso cui il ricordo di Nicola si intreccia con la vita quotidiana della sua famiglia. Come se volesse rassicurarli che ora sta bene. È una presenza costante che riempie il vuoto lasciato dalla sua morte fisica.
In conclusione, la storia di Nicola e la Volpe Luna è un esempio straordinario di come l'amicizia possa superare persino la morte, continuando a esistere come un legame spirituale. La volpe diventa il simbolo di una connessione eterna, trasformandosi da compagna di vita a guida spirituale. In un mondo in cui il trascendente si mescola con il quotidiano, Nicola e la Volpe Luna ci ricordano che certi legami non conoscono limiti e che l'amore autentico può superare ogni barriera, inclusa quella tra la vita e la morte.
"Era solo una volpe come centomila altre. Ma ne ho fatto il mio amico, ed ora è unica al mondo".