Si trasmette di seguito un comunicato stampa congiunto dei sindaci di Surbo e Trepuzzi, Ronny Trio e Giuseppe Taurino, nel quale esprimono delusione e preoccupazione per il mancato accoglimento della mozione sull'impianto di biometano
a Cafore da parte del Consiglio Comunale di Lecce.
"In occasione della seduta del Consiglio Comunale di Lecce del 26 novembre scorso, la maggioranza di centrodestra guidata dal Sindaco Adriana Poli Bortone ha deciso di non accogliere una mozione cruciale presentata dai gruppi di opposizione relativa al progetto di insediamento di un impianto per la produzione di biometano in località Cafore.
Questa mozione, oltre a rappresentare una presa di posizione chiara e responsabile, avrebbe impegnato l’Amministrazione di Lecce ad avviare le necessarie e approfondite verifiche tecniche e ambientali per valutare le reali ricadute che un impianto di tale portata potrebbe avere sull’ecosistema territoriale e sulla qualità della vita dei cittadini, sia di Lecce che dei comuni limitrofi.
I consiglieri di opposizione avevano presentato puntuali e chiari riferimenti, sollecitando l’Amministrazione a un approccio trasparente e rigoroso. Tuttavia, la maggioranza ha preferito rifugiarsi dietro motivazioni pretestuose, sostenendo che i rilievi mossi fossero prettamente tecnici e di esclusiva competenza degli uffici comunali.
Questo atteggiamento, oltre a rappresentare un’occasione persa di confronto democratico e costruttivo, lascia emergere con sempre maggiore chiarezza una predisposizione già orientata all'approvazione del progetto. A tutt’oggi, infatti, non abbiamo ricevuto alcun riscontro concreto alle richieste formali avanzate per essere ammessi alla Conferenza dei Servizi, sede nella quale avremmo potuto rappresentare le molteplici criticità legate all’insediamento di un impianto così impattante per i nostri territori.
Siamo profondamente delusi dalla chiusura istituzionale dimostrata dalla Sindaca e dalla maggioranza del Consiglio Comunale di Lecce. Questo atteggiamento di totale rifiuto al confronto non tiene conto delle legittime preoccupazioni espresse da cittadini, associazioni e amministrazioni dei comuni limitrofi, né del dovere di ogni amministrazione di tutelare l’ambiente e la salute pubblica.
Non ci arrenderemo. Di fronte a questo atteggiamento chiuso e autoreferenziale, siamo determinati a intensificare i nostri sforzi per difendere i diritti e gli interessi delle nostre comunità. La lotta per un territorio sostenibile, vivibile e rispettoso delle generazioni future non si ferma qui".