Simone D’Anna, squinzanese doc, classe 1990, attaccante della Fermana, ha fatto del calcio una bellissima professione, partendo da una grande passione, come ci rivela lui stesso facendo riferimento al suo percorso.
"Ho iniziato un po' tardi nelle scuole calcio, ma ciò da una parte ha rappresentato una pecca, dall’altra è stata anche una grande fortuna, perché quello che mi ha insegnato la strada non te lo può insegnare nessuno”. I primi passi, calcisticamente parlando, li ha mossi proprio con i compagni di scuola, suoi amici anche oggi, per strada “in fondo, bastavano quattro sassi per fare le porte e un pallone per giocare. Così qualsiasi posto diventava il nostro stadio, ora invece vedere ragazzini giocare in questo modo è molto raro - ricorda - mentre l’approccio con le scuole calcio è stato intorno agli 11-12 anni quando mio padre insieme a Daniele Bruno e Riccardo Pennetta (che tutt’ora porta avanti la scuola calcio Memory Tomasi) fondarono la stessa, e diciamo che per uno che vuole seguire quel sogno è un po’ tardino…”
Ma Simone ha avuto le idee molto chiare circa il suo ruolo in campo, sin dall’inizio "mi piaceva tanto fare gol e assist, cosa che anche adesso mi fa togliere qualche bella soddisfazione, permettendomi di farlo in certe categorie”. Il suo ingresso nel calcio professionistico è avvenuto all’età di 20 anni, quando ha avuto l’occasione di firmare un contratto da professionista con la Fiorentina, dopo essere stato prelevato dal Casarano Calcio e aver disputato quattro anni con i grandi nei campionati dilettantistici.
Le emozioni per l’attaccante non sono mai mancate “questo sport ti regala grandi gioie, ti fa vivere delle emozioni che difficilmente dimentichi - ci racconta - ed io di emozioni che hanno lasciato un segno nel cuore ne ho vissute ovunque...dai miei esordi, nelle diverse categorie dalla promozione alla C1, ad ogni gol importante che ha scritto la storia e portato le mie squadre a fare salti di categoria, e dunque ricordarne qualcuno sarebbe un po’ riduttivo”.
Fermana F.C., questo il suo attuale club, che gli sta regalando un’esperienza davvero entusiasmante, come desidera sottolineare “Adesso ho ritrovato finalmente un po’ di serenità, dopo i primi mesi dell’anno calcistico un po’ travagliati…Ho trovato una squadra e un gruppo di ragazzi che mi hanno accolto benissimo, mi hanno fatto sentire come se fossi subito a casa mia. Non è facile cambiare squadra in corso perché quando si entra a meccanismi già rodati è davvero difficile, però la società mi ha voluto fortemente e mi ha dato subito importanza e considerazione, cose che per un calciatore non devono mai mancare. Ora tutto sta andando molto bene sia personalmente sia per la squadra che ha conquistato una serie di risultati utili consecutivi … speriamo di poter continuare così e di toglierci insieme ulteriori soddisfazioni!”
Un presente sereno e felice dà, inevitabilmente, spazio ai pensieri circa il futuro professionale. Sogni da realizzare e mete da raggiungere continuano a fare capolino, tra una giocata e l’altra: “Dico la verità e sarei stupido a mentire, per chi fa il calciatore come me il sogno sin da bambino è quello di poter giocare in serie A!!! Anche se sono uno molto obiettivo e so che non sono più un ragazzino, dunque più passano gli anni e più sarà difficile poterlo esaudire…però mi pongo sempre quello come obiettivo per poter fare meglio di quello che ho già fatto, guardando il presente, preparandomi in modo ottimale partita dopo partita con gli obiettivi da me prefissati. Il segreto dei traguardi raggiunti finora? La mia famiglia! Mia moglie, mio figlio e la piccola che sta per arrivare, mi danno una forza incredibile, mi incitano a non mollare mai e a fare sempre meglio”.