È stato un religioso e poeta italiano, diacono e fondatore dell'ordine che da Lui ha preso il nome, venerato come Santo dalla Chiesa cattolica il 4 ottobre e proclamato patrono principale d'Italia
insieme a S. Caterina da Siena.
San Francesco, conosciuto come “il poverello d'Assisi”, la sua città natia, viene ancora oggi celebrato e ricordato per il suo radicato e fortissimo spirito missionario, per il suo lodevole interesse nei confronti degli indigenti e dei ceti sociali più deboli, e per la sua scelta di vivere secondo i tre principi cardini della sua dottrina, fraternità, umiltà e povertà.
Ma Francesco non nasce Santo: secondo la storia tramandata fino a noi, San Francesco, al secolo Giovanni di Pietro Bernardone, nacque ad Assisi nel 1182 da Pietro Bernardone dei Moriconi e dalla nobile Pica Bourlemont, in una famiglia della ricca borghesia emergente della città, dedita al commercio di pregiate stoffe provenienti dalla Provenza. Francesco crebbe tra gli agi, con un carattere estroso ed elegante, amando le allegre brigate e spendendo senza regole il denaro paterno.
In seguito, però, dopo l'esperienza di una guerra e del carcere, cambia profondamente fino a non sentirsi più attratto da quei piaceri e beni materiali e arrivando a spogliarsi di tutti i suoi averi per indossare i panni del penitente.
Da allora la sua storia inizia ad essere vero esempio per tutte le generazioni, e il suo culto si diffonde rapidamente in tutta Italia, prevedendo eventi e celebrazioni in Suo onore nel tempo che precede il Giorno di Festa. Squinzano, infatti, come ogni anno, giunge alla giornata del 4 ottobre, dopo aver celebrato in questa settimana la Santa Messa animata dai Gruppi parrocchiali, la Tavola Rotonda "Il servizio gioioso e generoso dei laici" o "La Corrida del laico gioioso" che si è tenuta domenica scorsa al Campetto parrocchiale. Oggi, invece, martedì 4 ottobre 2022, Solennità di S. Francesco, alle ore 18.00, si terrà la Processione per le seguenti vie della Città: Foscolo, Parini, Moretto, F. Ghezzi, Pascoli, San Pio X, Quinzio, Mater Gratiae, Tancredi, Annunziata, San Vito, Castromediano, Piazza Vittoria, Convento. Al rientro si terrà la Solenne Concelebrazione adorando la Statua del Santo, risalente al XX secolo e realizzata da Gallucci Cesare in cartapesta modellata, gessata e dipinta. Il Santo di Assisi, con addosso il saio dell'Ordine, ha lo sguardo rivolto verso il Crocifisso che stringe nella mano destra, e l'altra mano contrassegnata dalle stimmate poggiata sul petto; l'intensa espressività del viso e il verismo dei particolari anatomici, certificano l'elevata qualità artistica del simulacro, riproposto nella medesima versione in molte chiese del Salento.