“La scuola dei giusti nascosti”, la presentazione del libro a cura del “Virgilio Redi”

In occasione del proseguio dell'Inusuale Book Fest, festival letterario che si è svolto quest'estate a Campi Salentina a cura di Isabella Picci, si è tenuta la presentazione di “La scuola dei giusti nascosti” di Marcello Kalowski.

La presentazione del libro, svoltasi domenica 10 febbraio 2019, alle ore 17.30, nella Sala Don Pietro Serio a Campi S.na, ha sforato i canoni tradizionali, poiché è stata interamente curata e intrattenuta da studenti dell'I.I.S.S. “Virgilio-Redi” di Squinzano (Mariachiara Longo, Francesco Serratì, Edoardo Palermo, Lorenzo Maci, Niccolò Mongiello, Sara Greco, Sara Scozzi, Caterina Rizzo, Giorgio Marulli, Eleonora Andriani, Aurora Sciuscio, Laura Taurino, Laura Perlangeli, Lorenzo Tolomeo), con l'I. I. S. S. "Galilei-Costa-Scarambone" di Campi Salentina (Alessandro Miglietta, Monica Bove, Emanuele Rucco, Francesco Miglietta,  Simone Rucco), e l'Oratorio "Don Bosco" Parrocchia Santa Maria Delle Grazie.

Il libro ruota intorno alla leggenda concernente l'esistenza di “36 giusti nascosti”, secondo il Talmud, la legge ebraica, che agirebbero in nome della giustizia, della salvaguardia della pace, della concordia fra gli uomini, della democrazia e del rispetto dei diritti umani. Si svolge su due filoni narrativi principali: La storia di Sara, studente liceale che vive nel ghetto ebraico di Roma, e di Michela, figlia di un gerarca fascista romano, accomunate da una grande amicizia e dal rigetto verso ogni forma di discriminazione e propaganda ideologica fondata sulla prevaricazione e l'odio verso il diverso, per quanto concerne il primo filone narrativo; la questione delle minoranze nel contesto democratico, con particolare riferimento al dramma delle migrazioni imposte dalla globalizzazione, impregna il secondo filone narrativo. Il libro è avvolto nella cornice della narrazione storica, dal 1937 si assiste ad un graduale impoverimento delle tutele verso la minoranza ebraica, dapprima espulsa dagli enti pubblici e poi perseguitata, fino ad arrivare alla “soluzione finale”, il genocidio sistematico ed organizzato degli ebrei d'Europa, ad opera di Eichmann, teorico e ufficiale nazionalsocialista. La complicità della popolazione, dettata dall'indifferenza e dalla negligenza intellettuale nei confronti dei fascisti, spingerà la popolazione del ghetto a sentirsi isolata culturalmente e moralmente, ancor prima che fisicamente.

Ilaria Bracciale

Redattrice

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(Henri Bergson)

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