Per il laboratorio teatrale dei ragazzi, organizzato dalla compagnia Ghéfiura di Squinzano e diretto ormai da 9 anni con entusiasmo dalla sottoscritta, è tempo di bilanci e non certamente economici, ma formativi.
Riportiamo al pubblico tutto ciò che con impegno e fatica tanti piccoli attori alle prese con esercizi di dizione, respirazione ed interpretazione hanno imparato durante tutto il percorso. Poco importa il numero di battute assegnato a ciascun interprete dell’opera finale, quello che ci interessa maggiormente è l’aver condiviso tragitti emotivi, che ci aiutano a conoscerci meglio ed a saper esprimerci con maggiore autostima, con più convinta coerenza lessicale e con uno sguardo ed una sensibilità più ricettivi e più affinati nei confronti della realtà circostante. Fare gruppo, sentirsi complici, suonare insieme note diverse per trasmettere una melodia corale, sentita e solidale, è questo l’obiettivo finale che cerco sempre di far raggiungere ai ragazzi che, con trasporto e tra mille impegni, scelgono di intraprendere l’avventura del laboratorio teatrale. Conoscere i classici del teatro è l’altro punto di forza del nostro progetto, fare cultura attraverso il gioco, destreggiandosi tra i diversi generi letterari.
Ancora salti nel tempo, quest’anno si passa da Goldoni a De Filippo, sempre cari al nostro cuore di teatranti. I ragazzi, ancora così giovani, si sono già addentrati nello stile narrativo di due pietre miliari della drammaturgia nazionale. Si debutterà con “La locandiera” di Goldoni a Trepuzzi, nella bella sala del Circolo Galileo, sabato 22 giugno 2019 alle ore 20.00. Protagonista è Mirandolina, un personaggio nuovo per la metà del 1700. Donna indipendente, moderna, astuta, che sembra sovvertire le regole sociali. Guida la sua locanda con grazia e fascino e riesce ad ammaliare ogni nobile cliente. È sicuramente un soggetto che stupisce per la sua contemporaneità, perché rivendica con orgoglio la sua femminilità e la sua autonomia.
Il secondo copione, “Non ti pago” di Eduardo De Filippo, si porterà in scena a Squinzano nell’ampio cortile del Laboratorio Urbano di via Cellino, sabato 29 giugno 2019, alle ore 20.30. Protagonista dell'opera è Don Ferdinando Quagliuolo, titolare di un banco lotto di Napoli, che si è autoisolato dalla famiglia e dal mondo, facendo del gioco quasi una ragione di vita. È una commedia comica, ma come in quasi tutte le opere del grande autore napoletano, si alternano momenti grotteschi e momenti ironici. Anche in questo testo è una donna a sovvertire gli equilibri, è la moglie del burbero ed inquieto Ferdinando a condensare egregiamente la condizione di rispetto e rivolta, con un’esplosione colorita di ribellione ed amarezza.
Tra l’ostinazione del capofamiglia, le sue terribili maledizioni, le dispute legali, l’ironia dei personaggi e un amore contrastato, si presenta al pubblico un divertente spaccato della Napoli anni ‘40, che cerca di esorcizzare il dramma alla guerra. Il resto è affidato alla genuina interpretazione dei ragazzi che vi aspettano numerosi in entrambe le rappresentazioni.
In entrambi gli spettacoli l’ingresso è gratuito, si paga con gli applausi e con l’incoraggiamento!!!