Era giovane, in salute e con il cuore stracolmo di gioia per l’arrivo del suo secondo bambino, un maschietto questa volta, dopo la prima figlioletta, di quasi 4 anni, avuta con il marito, militare dell’esercito, originario di Squinzano.
Francesca Schirinzi, 34 anni, di Castrignano del Capo, è deceduta all’alba del 13 marzo scorso, dopo aver partorito Marco Francesco, presso l’Ospedale di Oderzo, in provincia di Treviso, dove risiedeva insieme al marito, e dove i medici avrebbero tentato di rianimarla dopo i tre arresti cardiaci sopraggiunti immediatamente dopo il parto naturale. Una morte inaspettata, che ha sconvolto due comunità salentine, che adesso chiedono soltanto di sapere cosa è davvero successo e perché Francesca oggi non c’è più. Subito disposto l’esame autoptico sul corpo della giovane mamma, tenutosi martedì pomeriggio e durato quasi due ore, al termine del quale il medico legale ha dichiarato che le cause degli infarti sarebbero da ricondurre ad un riversamento del liquido amniotico nel sistema cardiocircolatorio e ad un’abbondante emorragia vaginale che ha colpito la ragazza subito dopo aver partorito. Ma è solo il primo step di un lungo e duro percorso verso la verità, a cui si aggiungeranno anche altri controlli, come ad esempio il tipo di farmaci somministrati dal personale medico della struttura dove Francesca aveva già partorito la primogenita, o le manovre eseguite subito dopo il parto che, anche secondo l’avvocato della famiglia, avrebbe dovuto essere cesareo e non naturale, considerati anche i picchi di pressione alta che avevano interessato la giovane negli ultimi giorni di gravidanza. Tutto sarà vagliato, analizzato e valutato durante l’indagine avviata dal sostituto procuratore, subito dopo la denuncia sporta dal marito della 34enne presso il comando dei Carabinieri di Annone Veneto. Un marito sconvolto e disperato, che ha raccontato questa assurda vicenda anche ai telespettatori del programma “La vita in diretta”, martedì pomeriggio, dove ha dichiarato: “Non voglio fare polemiche o puntare il dito, voglio soltanto conoscere la verità, voglio sapere perché mia moglie stava bene e invece adesso non è più qui con noi. Voglio solo conoscere quello che è davvero successo, e fare giustizia. Mio figlio sarà sempre legato alla sua mamma, e non dovrà mai sentirsi in colpa se lei adesso non c’è più”.
La salma di Francesca adesso è rientrata nel Salento, e questa mattina, fino a mezzogiorno, farà una sosta presso la Chiesa Mater Domini di Squinzano, dove chi vorrà potrà essere vicino alla famiglia del marito, molto conosciuta in paese, e rivolgere un saluto, un pensiero e un ultimo sguardo alla sfortunata donna, prima del funerale che si terrà sabato nella sua città natale, Castrignano del Capo, che la aspetta, con il cuore spezzato.